I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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E uscito? — E andato a battersi!
Non è tornato? — Può essere ucciso.... forse non tornerà!
Ecco 'le triste varianti, e i commenti fattivi dalla contessa.
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Ne in quel punto le sovvenne che il duello col Marinelli doveva aver luogo la mattina del giorno dopo.
Mise un grido e balzò dal Ietto, co5lineamenti stravolti, pallida e scarmigliata come la statua della disperazione.
La cameriera indietreggiò spaventata.
— Carlotta, il mio abito.... in nome di Dio!... presto.... voglio uscire.
E quando fu vestita, quando la cameriera le porse il cappello, ella lo prese.... poi lo lasciò cadere, e, rompendo in pianto dirotto, rovesciossi sull'ottomana.
Ella voleva uscire.,., perchè?... Sarebbe giunta in tempo? Dove andare? À qual persona sarebbesi indirizzata per aver novelle di suo marito ?
All'annunzio di un pericolo, l'anima si esalta, e, nella sovreccitazione de' sensi, non soffre indugi, non trova ostacoli per prevenirlo.
Bla sopraggiunta, di breve tratto, la riflessione, l'ostacolo, appena intravveduto nella foga d'un impulso nobile e generoso., si fai' __
gigante, insormontabile: si pensa a'mezzi, e quando questi sono incerti, impotenti; quando il pericolo che ne incalza è terribile, supremo, sconosciuto come un assalitore notturno, ineluttabile come la fatalità, allora, con subito trapasso, piombiamo nella impotente apatia di chi deve combattere nelle tenebre con nemici che non ravvisa, con armi che s'infrangono come vetro sotto la pressione della sua mano.
E allora s'impreca o si piange; si protendono le braccia al cielo con strette le pugna in atto di supremo disprezzo, e si grida col Pucci di Dante:
......Togli, Dio, eh'a te le squadro!
o si curva, rassegnati, le spalle, aspettando che il nembo sia passato sul nostro capo per cogliere i pochi fiori delle speranze superstiti, ch'esso avrà lasciato intatti nella sua rapina.
La contessa apparteneva a quel numero di creature deboli e sofferenti, che combattono finché sperano. Caduta 1* ultima speranza.... gustata l'amarezza dell'ultimo disinganno, abbracciano la loro croce senza lagni, senza rimpianti, contrapponendo alla fatalità che gl' incalza la virtù passiva della rassegnazione.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (506/568)
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Marinelli Ietto Dio Pucci Dante Dio
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