I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      — Precedimi da mia zia, gli disse.
      — E devo risponderle ?... chiese inchinandosi il servitore.
      — Nulla.... Va.... A momenti sarò da lei.
      Detto ciò, corse nella camera de* suoi figli.
      Paolo e Yittorina, assisi, uuo rimpetto all' altro, a un tavolino da thè, guatavansi impensieriti, lasciando freddare la colezione, che aveva ammanita loro la cameriera.
      Si guardavano, esprimendo mutamente un' inchiesta, che le loro bocche non ardivano formulare.
      Al rumore che fe' l'uscio nell' aprirsi, volsero il capo alto stesso tempo, come se un istesso pensiero li dominasse; e, veduta la contessa, scivolarono prestamente darIoro scanni, balzandole incontro a braccia spalancate.
      — La mammaf... !a mamma! gridarono a una i due fanciulIettL
            — La mamma alzata !
      — La mamma guarita fLa contessa li accolse entrambi fra le sue braccia, e parve volesse soffocarli co'baci.
      — Chi vi ha detto che io fossi ammalata, angioletti mìei?
      — La Carlotta Io ha detto, strillò colla sua vocina metallica Yittorina. Appena levali, volevamo entrare in camera tua per darti il buon giorno, ina la Carlotta dice: — « Zitto, picini, che non si può entrare. » — « Oh, perchè ino non si può entrare?» — « Perchè la mamma dorme. » — « E se dorme ?... e noi la sveglieremo co' nostri baci. » — « Anche ieri V abbiamo fatto, grida Paolo. » — « E anche oggi' lo vogliamo fare, soggiungo io. » — Allora la Carlotta ci piglia per mano, e ci dice : — « Sentite, ragazzi, la mamma ò stata un po' male stanotte.... adesso dorme; se desiderate che guarisca presto, lasciatela riposare. Intanto farete colezione. » — « Colezione senza la mamma? » — « Colezione senza la mamma. » — Eh sì ! Paole» non mangiava.... Io non avevo appetito.... Ma, adesso che ti abbiamo veduta.... che tu sei guarita, n' e vero che avremo appetito, Pnofo?... n'è vero che mangeremo?...
      Paolo no n rispose alla domanda della sorella, in cui bri (Lava tutto l'ingenuo vezzo de'suoi otto anni. Egli fissava i suoi grandi occhi turchini con espressione melanconica in quelli della contessa, come» »e vi scorgesse un riflessa delle angosce che la straziavano internamente.
      A un tratto, egli protese le sue piccole braccia, e, avvinghiatele al collo di Clementina i

I misteri di Milano Storia contemporanea (Volume 1) di Alessandro Sauli Libreria Francesco Sanvito 1857 pagine 511

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