I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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entro un saccoccino, che aprivasi nella parte destra del petto, ne tolse un plicyo suggellato in rosso eolle armi della Fabiani.
Poi, riaccostatosi al Marinelli, il quale nei frattempo, riavutosi compiutamente, era stato trasportato sul più prossimo de'quattro Ietti:
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— Barone, gli disse presentandogli il plico, voi l? avevate dimenticato.
— È vero 1 sclamò il Marinelli, risovvenendosi, e lacerato l'involto, ne trasse un foglio, ripiegato in quattro, acciocché dalla sopraccarta non trasparisse, innanzi tempo, il segreto che racchiudeva.
E il segreto stava tutto in queste sei linee :
« Io, barone Reginaìdo, conoscendomi in fin di morte, invocato « il nome di Dio, di cui fra breve mi troverò alla presenza per esservi, secondo le mie opere, giudicato, dichiaro che il barone Ettore « Marinelli non è mio figlio, e raintegro la marchesa Ortensia Fabiani >« ne'suoi diritti naturali* di madre, affinchè se ne valga, occorrendo^ « come a termine, ecc. ecc. » ^Il barone spiegò la carta, e parve volesse divorarla cogli occhi.
Ma non potè leggere.
Accennò al conte della mano che si avvicinasse.
«
— Leggete voi.... io non posso.
Il Fabiani prese il foglio tremando, e quando l'occhio suo scorse su quelle linee, vergate dalla mano di un moribondo, mandò un grido acuto, prolungato, straziante, e cadde senza sentimento fra le braccia de' suoi padrini.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 1)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1857
pagine 511 |
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Pagina (546/568)
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