I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      eonilità ti ha già creato lì su'due piedi altri due caratteri, altri due personaggi.
      — Scommetto, soggiunge con un sorriso malizioso, che questi due ' signori sono i testimonii. Benissimo ! li maritate. Io vo pazza pe' romanzi che finiscono con un buon matrimonio. Si mettono gli sposi a letto e felice notte, non è cosi?
      — Sì, si... a letto;., ci penseremo.
      — Badate di non dirle d'un tratto che siete suo padre, grida la Flavia -all'usciere che ha già raggiunto il pianerottolo del terzo piano, che quelli sono i testimoni, e che li maritate! Bisogna che il riconoscimento venga .da sè... per benino... Alle volte... l'emozione... non si sa mai... la piccina mi sembra sensibile e delicata... Basta, fate voi... siete, suo padre e saprete benissimo che si può morire di gioia come... d'un'indigestione di gamberi... mi capite. .
      E quando tu, o lettore, sorpreso nel più dolce d'un tu per tu colla tua innamorata, sei riescito quasi per miracolo a infilar l'uscio della tua camera; quando inseguito da'tre zaffi che ti stanno a'panni hai avuto la disgrazia di porre un piede in fallo, di dare uno stramazzone sulla scala e di scavezzarti una gamba; quando i vicini, sgomenti dal fracasso, sprangano gli usci, spalancano le finestre e strillano: al fuoco o al ladro; e gli ufficiali di giustizia li piombano addosso come tre sparvieri; e la tua amante sviene; e gli accorsi ti lancian dietro uno sguardo compassionevole sclamando: — Povero giovinotto! la Flavia... ,cosa fa la Flavia?... a che pensa la tua portinaia?
      Ella si arrovescia tutte due le mani sulle anche, e spianando il labbro inferiore a un risolino di soddisfazione, tra sè e sè soggiunge:
      — Oh che caso?
      — No.
      — Oh che disgrazia?
      — Nemmeno. • '
      — Dunque?
      — Oh che scena! oh che quadro! oh che situazione!
      Ora che li ho schizzato alla meglio il profllo della portinaia, vediamo un.po'-qual rapporto.ci corre tra lei e la continuazione dei mio racconto.
      «
      I poeti epici d'una, volta usavan riprender lena invocando la Musa. Io non biasimo questi signori, anzi li avrei imitati se il farlo mi avesse dato i mezzi di-proseguire; ma a'di nostri le invocazioni sono passate di. moda, la Musa e un mito, e il Pegaseo, sfiancato e bolzo, sciupa miseramente la sua vecchiaia tra . la frusta e la greppia, al servizio del


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Flavia Flavia Flavia Musa Musa Pegaseo Bisogna