I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Quando la notte è nera quanto fredda, e fredda quanto nera, e il vento del novembre spazza fischiando le ultime foglie ingiallite del vecchio autunno, e i cani uggiolano per la via, e una gelata spruzza-glia flagella i vetri della tua finestra, hai tu mai sentito la dolcezza ineffabile di startene- al coperto sotto il tetto ospitale d'un amico mentre un vivo e ben nutrito fuoco di giovani querciuoli schioppetta allegramente sotto la cappa del focolare?
      . Or bene,, fu in una di queste sere e davanti ad uno di questi fuochi che udii per la prima volta i casi or pietosi, or terribili che ti honarrato/ s M
      \
      10 non dimenticherò mai quella notte, nè quel racconto.
      E ciò avvenne [sull'imbrunire di un melanconico e freddo giorno dell'autunno 1854 se non m'inganno.
      Giunto da pochi giorni a Milano, senza amici, e desideroso di procacciarmene, mi venne parlato del signor E... come d'un uomo assai singolare,' di cui poteva riescirmi gradila la conoscenza. Mi si offerse di presentarmi, e accettai.
      Trovammo il signor E... seduto in una vecchia scranna a braccioli, co'piedi appoggiati agli alari del caminetto. . •
      Egli aveva una lettera spiegata sulle ginocchia e la fronte chinata sulle due palme in atto di profonda meditazione... tanto profonda da non riscuotersi all'acuto cigolio che fecero nel!'aprirsi i due battenti del gabinetto. '
      La mia guida mi accennò sorridendo di'tenergli dietro, si accostò al vecchio, e posatagli una mano sulla "spalla, gli diè una leggera scossa con quella schietta e affettuosa famigliarità che dinota un'amicizia di vecchia data.
      11 signor E... diè un balzo sulla scranna, chiedendo con voce rotta dagli anni e dall'ansietà:
      — Luciano!... ebbene?... la contessa?-
      — Che diamine vai farfugliando, Emanuele? rispose facendo un passo avanti l'uomo che mi aveva introdotto. Scommetto che tu dormivi e sognavi.
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      — Un sogno 1 sclamò il vecchio, dovrebbe esserlo... ma non lo è... non lo ò pur troppo! ¦ - «
      E si passava una mano sulla fronte come per cancellarne Y orma d'un pensiero che l'angustiava.
      Seguirono i convenevoli d'uso che sogliono accompagnare le presentazioni — convenzionale accozzaglia di vuole frasi, che ci sfuggono fredde e involontarie come uno sbadiglio anche quando si commentano con una stretta di mano o una riverenza.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Milano Emanuele Scommetto