I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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Nel frattempo ebbi campo di gettare uno sguardo indagatore sul vecchio in ricambio del suo, che fu breve ma penetrante. . ' Immagina l'esile e stecchita personcina d'un uomo che lia di poco varcati i settanta e che lo dimostra, con due occhietti grigi, vivi, mobilissimi, sepolti in una fronte ossea, gialla, rugosa come, un'accartocciata pergamena de'mczzi tempi.
II signor E... era notaio — parlo di dicci o dodici anni fa — e lo si teneva come il prototipo dell'uomo onesto e incorrotto. A settant' anni, frutto d'assiduo lavoro e di probità a tutta prova, si era trovato possessore d'un modico patrimonio, oltre una dose più che discreta di buone azioni, delle quali, per valermi d'una sua frase, si era fatto un mantello per la vecchiaia. • . .
Egli era a rigor di frase uno di quegli uomini, così delti, del vecchio stampo, che; portarono nell'esercizio della loro delicatissima professione la fine osservazione del filosofo e l'aperto disinteresse dell'uomo onesto. . '
Dotato felicemente d'una tenacità di memoria che l'età non potè af- v fìcvolire, il signor Emanuele — come l'udimmo chiamare — sapea a quando a quando ravvivar la conversazione con piccantissimi aneddoti senza che gli sfuggisse pur uno de'più minuti particolari.
Qual fina e profonda analisi del cuore umano! e come da un effetto notò e presente gli era agevole, risalire alla causa, benché lontana e ignorata! Si sarebbe detto che la vita non aveva più misteri per lui, e che le colpe, le debolezze, gli errori d'un'intera generazione che sfilarono davanti a lui o si versarono nel suo cuore, vi avevano lasciato un fondo di previdente esperienza, che non era l'impassibile scetticismo dell' uomo di mondo, nò lo spensierato e confidente abbandono dell' ottimista.
A che dovesse la sua riputazione d'tiomo assai singolare, in verità non saprei. Forse che voleva ascriversi a singolarità l'amare i giovani a settantanni? — non credo. Dal canto mio so di dovergli le più belle serate invernali del 18oì. ' - ;
Fu in casa sua, e mercè le vivaci e istruttive riunioni serali, che io conobbi F... R... M... e parecchi altri giovani di mente e di cuore, appartenenti alla letteratura militante, e che aveano già fatto col più splendido successo le prime armi nel romanzo, nel dramma e nel giornalismo. » t .. >
Il buon Vecchio ci chiamava sorridendo: Spostati della letteratura.
¦— Spostati si, finché.'., saltava su co'pugni stretti l'infiammabile R...
Con vostro permesso, la risposta di R... ve la.'dirò un'altra volta.
Per ora stiameene fermi'alla sera, in cui fui .presentato. • )
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Immagina Emanuele Vecchio Spostati
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