I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      tempi così decantati d'universale coltura non sorga pur una di quelle grandi individualità che compendiano un'epoca, iniziando e chiudendo splendidamente un periodo d'arte e di letteratura; si sorride di compassione e di sprezzo perchè a Rossini è succeduto Verdi, a Manzoni Ber-sezio, a Bartolini Vela, a Goldoni Ferrari, e dietro l'infinita tratta de' mestieranti, prezzolati incettatori di attualità scandalose. Sì, signori:
      mezze intelligenze, piccoli talenti, e di uomini di genio nemmancof
      l'embrione!... ne credete degni di compianto per questo? Preferisco la mezza coltura dei mille, ur.animamente cooperanti alla grande trasformazione sociale de'tempi, al despotismo intellettuale d'un solo, fatto gigante dal cretinismo di tutti.
      « La letteratura per noi non ò uno scopo, ma un mezzo; noi non scriviamo per fare un'opera d'arte, bensì per combattere o propugnare un'idea; la polemica, il libero esame, la discussione, infiltrandosi quasi involontariamente nelle opere nostre, ne rompe l'armonia dèlie proporzioni, ci contende l'adito al bello ideale assoluto perchè non suscettivo d'applicazione, e incatenando la nostra immaginazione alle mille realità della vita, sostituisce al fascino d'un'opera d'arte perfetta, l'interesse febbrile* dell'attualità che ci preme; noi infine, ci serviamo del giornale, del dramma per far la guerra a un principio come i nostri padri della spada per respingere un'invasione.
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      • Ecco ciò che dovrebbero pensare i pedanti... ma i pedanti non possono, nè devono pensare. La forza cieca e brutale d'una società in isfacelo li pose vigili doganieri ai confini dove incomincia la intelligenza e il cretinismo finisce. Guai se un raggio di luce balena fendendo la fitta tenebria che li avvolge 1 Fuvviun tempo, sotto il corrompitore governo d' un Medici, in cui da mano principesca furono sguinzagliati i linguisti, i puristi, gli uomini del buratto e del vocabolario a schiacciare il pensiero sotto il peso d'una citazione approvata. Mutati i tempi, mutato il vezzo e il costume: ora è l'inopportuna,'sé nbn inutile qui-stione di forma che si adopera a spegnitoio d'ogni concetto nobile, d'ogni idea generosa. Però se i segni de'témpi non m'ingannano...
      E qui si arrestò sopra pensiero, coll'indice teso appuntato alla fronte, in atto di profonda concentrazione, i ... ;
      Poi, come per' far diversione a un pensiero che aveva i suoi ritorni periodici, e che la tendenza al dùtibio, rinvigoritasi in lui mercè una lunga e dolorosa esperienza, non gli permetteva di formulare, crollò con sfiducia il capo, e soggiunse:1 * > '
      — Ma che parlo io di tempi e di segni?... Lami perdoni, caso mai l'avessi ristucco, con la mia dotta infarinatura. La4 colpa non è mia, ma dell'atmosfera in cui vivo. Dieci anni fa se ella fosse venuto atro-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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