I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      i Morire sif... io l'apprendo dal-volto pensoso del medico, benché tratto tratto si sforzi di mentire un sorriso... dalle lacrime che Yittorina divora, e persino dai tardi e inutili conforti, che, dopo quindici anni di guerra sorda e accanita e di compassione insultante, mi vengono ora con un'affettata sollecitudine prodigati da tua zia la marchesa... - « Da circa un mese, cioè dal punto in cui la mia malattia si aggravò, ella se ne stette assidua presso al mio capezzale... e anche adesso, saputo che scrivo a te, si asciuga gli occhi e mormora una preghiera... Prega per te... per i suoi morti.
      « Ciò non ti deve recar sorpresa: ormai sono trascorsi due anni da che ricevemmo l'ultima tua, lettera in data dal IO ottobre 1852 da Portsmouth.
      « In questi due anni, che mi parvero due secoli, nessuna notizia di te, eccetto clic una sola e terribile.
      « Questa notizia fu data da un giornale francese e quindi divulgatadai nostri — Eccola: \
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      * Giammaica 24 dicembre 1852. — Il Corsa ire reca ipiii interessanti e minuti particolari intorno alle ultime spedizioni dirette contro i Negri marroni (schiavi fuggiaschi).
      Riportiamo il seguente perchè tra le infelici vittime della spedizione trovammo menzionato un giovane emigrato italiano, che porla uno deipiti bei nomi del patriziato lombardo.
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      «A tal punto il foglio mi cadde di mano, e non potei proseguire: tua sorella lo raccolse e ne continuò la lettura tremando.
      La notte del 17 corrente ottobre una compagnia di venti uomini, armati di tutto punto e capitanati dal vecchio e ricco colono sir James Beufry, spintisi in perlustrazione su' picchi scoscesi che formano% la base della Solfatara, traditi da due guide negre, caddero in un'imboscata di schiavi marroni che in numero di circa trecento ve li aspetta-vano in agguato fui dalla mattina del giorno precedente la spedizione.
      La lotta fu lunga e ostinala da ambedue le parti; ma colti improvvisamente alle spalle e soprafalli dal numero, i Bianchi dovettero dichiararsi vintiy dopo aver lasciato quindici uomini della compagnia sul-terreno. Tra' morti corre voce siavi compreso un giovine emigrato italiano5 il conte Paolo Fabiani milanese> che or sono cinque anni, dietro disgrazie di famiglia, veniva a stabilirsi nella Giammaica in qualità di segretario presso il piantatore Beufry. Dicesi ch'egli sia morto parando un colpo di scure diretto a uccidere sir James, il quale ferito legger-mente al capo, fu miracolosamente tratto in salvo da due de'suoi più arrischiati j mentre i Negri agitavano minacciosamente le asce dintorno


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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