I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      solo. Verso sera viene a prenderlo un vecchietto, curvo come Bobi, il secondogenito de' miei quattro micci, quando si stira; muto come un pesce, e rugoso come la pelle del mio soffietto. Dev'essere un servitore, perchè una mattina...
      — Una di quelle mattine in cui siete curiosa...
      — Sicuro, una mattina lo vidi io co' miei occchi aggiustar le sedie, spolverare il tavolino, e porre in assetto le carte che vi stan sopra. — Desidera altro?
      — No... Vorrei soltanto sapere se il signor Luciano...
      — Con permesso... Qualcuno picchia su'vetri del mio stanzino... Ah, eccolo... ò lui!
      — Chi?
      — Il signor Luciano.
      Un uomo infatti usciva dal portone.
      Lo fissai, lo riconobbi e gli corsi incontro.
      — Il signor Luciano!
      Il pittore mi squadrò d' alto in basso con diffidenza. Poi levata la mano in segno di saluto al suo feltro nero, disse in tuono secco, come d'uomo che non desidera d'essere trattenuto :
      — In che cosa posso servirla, signore?
      — Ma ella dunque non mi riconosce?... È vero che non ci siamo incontrati che una volta sola, due anni sono, in casa del signor Emma-nuele, non si ricorda?
      Il signor Luciano stette un momento sopra pensiero, poi ripigliò senza rimettere dal suo tuono di fredda cortesia:
      — Può darsi benissimo... però il suo volto... E poi, sono passati due gnni!... la mi scusi, precisamente non mi sovviene.
      Accortomi che il pittore amava poco le interrogazioni, scambiai con esso due o tre altre frasi insignificanti, e ci separammo, io contentissimo d'averlo riveduto, egli spiacevolmente sorpreso d'essersi imbattuto in uno che lo conosceva.
      In quel momento una lunga sfilata di avventure, di scene, di caratteri, di situazioni, come le figure mobili d'una lanterna magica, mi passò turbinando davanti agli occhi e scosse vivamente la mia immaginazione.
      Pensai di riattaccar relazione col signor Emmanuele, che mi accolse cosi cordialmente, e che da un anno e mezzo circa, per colpa mia, non aveva più riveduto.
      Cercai l'occhiata più languida e più voluttuosamente sentimentale che avesse mai risvegliato le passioni assopite d'una portinaia di qua-rant'anni, e stesa la mano alla signora Flavia, che mi guardava come trasognata :
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Bobi Luciano Luciano Luciano Emma-nuele Luciano Emmanuele Flavia