I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      bianca, sottile, quasi impercettibile di una cicatrice, tagliandogli obliquamente la fronte, scompariva insensibilmente sotto il bellissimo arco del sopracciglio sinistro, e dava un non so che di fierezza ardita a quel volto, che in certi momenti sapeva assumere Pincantevole grazia di quello d'una fanciulla.
      Quanto al resto, orecchie, mani e piedi piccolissimi — segni certi, incontrastabili di nobiltà di schiatta, se dobbiamo credere a lord Byron che se ne teneva quanto dello smalto della sua dentatura, o all'asserzione di sua Signoria Turca il pascià di Giannina che gliene fece'i suoi sincerissimi complimenti.
      Gionata Pleyston era abbigliato semplicemente, ma con quel garbo che dà qualche volta al rozzo e lercio saio del popolano una cercaria di parentela colla giubba di panno fino, rasato, morbido del gran signore.
      Indossava una casacca color caffè soppannata di pelo, e calzoni larghi, pesanti,, di stoffa grigia.
      Il cappello a pan di zucchero di feltro bigio l'aveva posato, entrando, t sur una scranna, insieme ai guanti di dante, e a una bellissima canna di bambù col pomo d'oro squisitamente cesellato.
      Trascorsero alcuni minuti, durante i quali nessuno dei tre ruppe il silenzio, che, in casi simili, si fa penoso ed imbarazzante.
      Gionata Pleyston stava sopra pensiero, giocherellando macchinai- ' mente co' gingilli d'oro pendenti dalla catenella dell'orologio.
      Vittorina ricamava, guardando tratto tratto timidamente e alla sfuggita ora il marito, ora lo straniero, che non le badava.
      Luciano raccattava colle molle i rami secchi e riarsi che cadevano dagli alari, e li sovrapponeva ai tizzi accesi del camminetto.
      Accade tal volta nelle conversazioni serali che, discutendosi vivamente intorno ai pregi o ai demeriti di persona assente, questa tal per-
      ?
      sona, presentatasi in mezzo a noi inaspettatamente come sbucata di sotterra, o piovuta dal tetto, tronchi di punto in bianco l'animatissima discussione.
      Ammessa l'ipotesi, vi sono due mezzi per cavarsi d'impaccio, a meno che non si voglia commettere una malagrazia,
      0 la persona in quistione è .un amico di casa, uno di que' giovia-loni e spregiudicati che non si adontano d'uno schizzo fisiologico fatto a corpo presente, e allora la discussione interrotta si rappicca con lo stesso brio, quando non diventa più frizzante, più maligna e più tempestosa.
      0 la è una conoscenza di pochi giorni, una persona a modo, bisbetica e permalosa, e allora la conversazione cessa; lo schizzo, l'aned-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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