I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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t Non ho titoli, ne pergamene, nò quarti; non appartengo alla casta privilegiata degli oziosi Sardanapali
. . . . . a cui scende per luilgo Da magnanimi lombi ordine il sangue Purissimo, celeste...
ima in compenso sono ricco... molto ricco, e anche nobile, sì, di quella buona e schietta nobiltà che danno le azioni, e che non si eredita cogli scudi del babbo, e colle mariuolerie del nonno buon5 anima e
buona memoria. *
« Ciò non pertanto, figlio d'un negoziante che andò a cercare nel nuovo mondo le ricchezze che negavagli il vecchio, ritornato nel paese che lasciai fanciullo, sentii il bisogno d' un nome e d' un titolo, il quale* cancellando in me la più lieve impronta dell' uomo vecchio e della prima mia condizione, agevolasse il compimento de' miei disegni.
« Io rappresento due parti in questa interessante e spettacolosa tra: gi-commedia che si chiama il Mondo — angelo e demonio.
f Angelo, mi chiamo Gionata; demonio, posso essere a grado mio
«
conte, marchese, cavaliere; abitare un palazzo; sfoggiale equipaggi, livree; farmi trascinare lungo il bastione di Porta Orientale da quattro focosi mecklemburghesi puro sangue, sdraiato in un elegante tilbury del vostro Sala, con uno stemma di fantasia dipinto sugli sportelli.
t Ahi ahi se mi vedessero i miei semplici e schietti compagnoni del Capo d'Acona e del Carbet! Ma chi si ricorda il passato? io feci giuramento a me stesso di dimenticarlo.
« Che cosa è il passato per voi, artista?
« Una difficoltà superata, un pensiero d' amore, uno slancio d'ispirazione.
« Il passato per voi si lega al presente, e s'ifttreccia coll'avvenire.
t Sono gli anelli d'oro di un'interminata catena con cui abbracciasi l'infinito.
* Passato, presente e avvenire, voi li compendiate in un pensiero unico, in una speranza, che in un momento d'ispirazione, d'entusiasmo^ di genio potete tradurre in un capo-lavoro.
« Ecco perchè voi, artista, amate il passato, ma io...
t Voi altri Europei non conoscete l'incantevole e profonda ebbrezza dell'oppio; quando sulla fine de'vostri chiassosi, ma non allegri banchetti, vi siete ubbriacati di Reno, di Sciampagna o di rhum; quando-la testa vi pesa sulle spalle, e le facoltà mentali si ottundono, e la bianca e viva luce de' doppieri si cinge d'un'aureola rossiccia, somigliante aP vapore vinoso che annebbia il vostro cervello; voi freddi e adiposi figli
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (51/525)
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