I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (70/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      —("64)—
      spago, che, in difetto del primitivo cingolo di cuoio, gli sorregge i calzoni della stessa stoffa e colore, a pezze e a rammendi come la giacchetta; non-è ia camicia di tela bianchissima, col colletto arrovesciato > < sur una sciarpetta di raso nero, filettata di bianco e d'azzurro, quei cencio sudicio che ne fa le veci, dagli squarci del quale traspaiono le carni secche, rossicce e villose del condannato.
      Quindici anni, nella vita d'un uomo, possono esser lunghi come quindici secoli, o brevi come quindici giorni.
      Per un terzo circa del genere umano essi hanno la normale e misurata lentezza di trecento sessantacinque * giorni, cinque ore, quarantotto minuti primi, e quarantacinque minuti secondi —- il tutto moltiplicato per quindici.
      Il Legnaiuolo non apparteneva al prediletto e limitato numero degli apatici e dei gaudenti.
      I primi cinque anni d'amore, di fede, d'aspirazioni ardenti, e di fervente lavoro, sfumarono rapidi come cinque giorni.
      Gli ultimi dieci anni d'odio, di scetticismo, d'apatia glaciale, e di fatiche infeconde trascorsero colla lentezza di dieci secoli, tra il passalo che gli rappresentava un delitto, e l'avvenire che gli maturava un' espiazione.
      Quanto alle cagioni della caduta morale di quest'uomo, lasceremo che Gionata Pleyston v'applichi le sue indagini, come lo ha promesso.
      Noi ci staremo al dire che, a un secondo invito d'inoltrarsi fattogli da Luciano, il forzato varcò la soglia col passo ardito dell'uomo, che ha preso un' ultima e irrevocabile risoluzione.
      .Giunto in mezzo alla camera, si fermò; e levati gli occhi in volto all'artista , ostentando un' impudente franchezza, smentita dal tremito della voce: - * *
      — Vengo a chiedervi l'elemosina dei venti soldi che ho rifiutato, gli disse.
      Pleyston gittò un rapido sguardo d'osservazione sopra Francesco ch'egli vedeva per la prima volta. Egli domandò a sè stesso quale rivoluzione morale si era compita in quell'uomo per soffocarne il sentimento di nobile orgoglio, che la settimana prima gli fece respingere l'elemosina come un insulto.
      E'quando Luciano, colpito al pari di Gionata dal cangiamento, fece, la stessa domanda, ma a voce alta, addirizzandosi al condannato:
      — La settimana passata • avevo fame e speravo, rispose costui senza esitare; oggi ho fame e dispero.
      Pleyston si fece pensoso: quei sette giorni compendiavano tutta un' esistenza di sagrifizio e di reazione; la speranza di ieri e la dispera-


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

Pagina (70/525)






Legnaiuolo Gionata Pleyston Luciano Giunto Francesco Luciano Gionata