I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      zione d'oggi segnavano i limiti d'un abisso, di cui l'occhio suo inda-gatore avea misurato la profondità spaventosa.
      Poi voltosi al pittore:
      — Mi permettete d'interrogarlo? gli disse. v * .
      Luciano chinò il capo assentendo..
      Pleyston indirizzò la parola al forzalo.
      — E voi promettete di rispondere schiettamente... senza reticenze alle mie domande?
      Il Legnaiuolo parve riflettere.
      — È un interrogatorio?... nome, cognome, soprannome, patria, qualità, età, condizione... come dieci sono, neh?... quasi che per ribadire un anello di ferro allo stinco diritto d'un galantuomo si dovessero fare tante cerimonie!...
      E dicendo ciò un sogghigno gelido di sarcasmo dava un'espressione strana alle sue fattezze.
      Poi scrollò il capo, incrocicchiò le braccia,, e soggiunse:
      — Sono qua, interrogate.
      E lo fece con un tuono di voce come se dicesse:
      — Se gli è a questo prezzo che mi soccorrete, tanto fa ! tormentate.
      Pleyston non si lasciò scomporre da quel sogghigno: aveva davantia sè il suo soggetto, come dicono gli studenti di anatomia, e poteva adoperare il bistori o lo scarpello con sicurezza.
      Valersi del metodo analitico, passare cioè dal noto all'ignoto, era il mezzo più facile e speditivo per scoprire le parti lese di quella potente organizzazione, che non avea dovuto soccombere senza lotta.
      Il Legnaiuolo era diffidente — ciò appariva dalle sue parole: bisognava dunque pigliarlo da questo verso.
      — Momenti sono parlavamo di voi, ripigliò Gionata.
      — Di me?
      — Di voi.
      Il forzato chinò la testa con la stessa significazione della prima volta.
      — Non credete vi siano persone al mondo clie vogliano e possano interessarsi dei casi vostri?
      — Lo credo si, rispose Francesco con noncuranza; .tutte buone e degne persone... tutte anime ben fatte e compassionevoli; — e in capo della lunga lista metteteci il commissario di polizia del mio circondario... ' - f> .
      — E poi? ,
      — Poi il Guercio, e Mangiamicche, e con essi tutta la chiassosa canaglia del Coniglio Bianco, che d'un mezzo furfante, qual io mi sono;
      Misi. Voi. II. 5


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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