I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      — Come nella notte del 24 febbraio! i * , , E a voce alta con tuono di sprezzante ironia:
      Grazie tante! soggiunse. Vittorina si era di nuovo assisa presso al caminetto, avea ripreso il ricamo, e, pauriosa e commossa allo stesso tempo, cogli occhi della mente in-
      ^ ftenti alla scena che si svolgeva dinanzi a lei, lavorava macchinalmente.
      Luciano, ritto in piede di costa al cavalletto, guardava con significazione a Gionata come per dirgli : _
      È o non è costui quello strano originale che vi ho dipinto? > Finora io non ci vedo che orgoglio, sclamò Pleyston, come rispondendo alla interrogazione tacita dell'artista.
      Quindi addirizzatosi nuovamente a Francesco:
      — Questi miei amici, gli disse, vi fanno il torto di credervi una testa balzana, un cervello guasto... un originale...
      Chi lo sa? interruppe il forzato.
      — Nessuno meglio di me e di voi, ribattè Gionata; ho detto di me, poiché ormai leggo nell'anima vostra come... come nella mia.
      E dicendo ciò, scoccò uno sguardo cosi fino, cosi acuto, cosi penetrante sull'occhio altero e fisso del Legnaiuolo, che questi non potè reggere allo scontro ineguale, chinò il capo e borbotò fra sè:
      — Diavolo d'uomo!
      — Vi avverto quindi, continuò Gionata con quel piglio d' animosa franchezza che manifestava una superiorità morale sulla natura rozza del suo antagonista; vi avverto che io pongo nel fare il bene quella pertinace insistenza, che altri adopera nel condurre a buon ifine un progetto, ispiratogli dall'odio, dalla perfidia, o dall'egoismo. Non mi domandate con quale diritto io m'immischio negli affari vostri... L'avete forse chiesto a quelli che fecerokdi voi, uomo onesto e operaio indefesso... quello chevoi siete al presente?
      Essi sono potenti, essi! mormorò Francesco col capo chino, brancicando convulsivamente l'orlo sfilacciato d'un suo cappello bisunto. Chi vi dice che io non sia potente del pari?
      Un raggio luminoso balenò sulla fronte del forzato, come al rinascere d'una fede spenta e al ravvivarsi d'una speranza perduta. Voi t Io!
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      È impossibile! sclamò il Legnaiuolo, passando repentinamente dalla più cieca fiducia alla diffidenza abituale che lo padroneggiava.
      E quando Pleyston gli richiese il perchè di codesto subitaneo sconforto :
      — Perchè di belle parolone sonanti ne ho udito abbastanza, aveva risposto costui; perchè, per far che si faccia, nessuno ai mondo può
      V


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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