I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      vrappose al palmo della mano dal lato dell'iscrizione, e stette lunga-mente ad esaminarla cogli òcchi fìssi e incantati, da cui traspariva l'indefinibile ma pur doloroso sorriso del pazzo.
      — Fede e lavoro ! disse fra sè la poveretta, leggendo le parole dell'iscrizione; sì, sì... anche la canzone diceva così... e io la cantavo cosp bene!... Fede e lavoro... e poi?
      Pensò un momento, indi trasalì, e volto il capo all'opposto angolo della stanza, come rispondendo a qualcuno che l'avesse chiamata da' quella parte:
      — Dormi, Geltrude: Francesco verrà a momentino gli dirò che sei stata buona, ed egli ti darà un bel bacio... Pazza che io sono! soggiunse poco dopo, non so perchè... ma ho paura... Paura di che?... come se non avessi sprangato l'uscio t... Oggi non ho udito la tromba' del vicino... Francesco mi ha detto ch'egli è partito da Milano stamattina sull'alba... Dio lo volesse!... Ma intanto io son sola... Sveglierò la piccina . ;. Geltrude, dormi? — Dorme. E Francesco non ritorna !... fosse qui almeno mia madre ! Oh, mio Dio !:.. ho udito un rumore nell'alcova... come se si aprisse la porta, che mette alla camera del vicino... Vorrei correte ad accertarmi... ma ho paura... ho paura... ho^ paura !
      Dicendo ciò, ella rabbrividiva come se si trovasse in faccia a un pericolo reale; e tendeva l'orecchio, e sbarrava gli occhi...
      Quando, a un tratto, posatasi una mano sul cuore, quasi volesse concentrarvi le poche forze che le rimanevano, balzò in»piedi dicendo:-
      — Maria, coraggio!
      E girò attorno alla camera, pallida, col respirò affannoso e i capelli-ritti per lo sgomento, come ci si presenta Lady Macbeth nella spaventosa scena del sonnambulismo.
      Ma giunta innanzi a Francesco che le mosse incontro, si arrestò, lo* fissò, travolse gli occhi, mise un grido acuto, prolungato, straziante, e cadde senza vita riversa sul pavimento. , < ? •
      — È la solita storia di tutti i giorni... Benedetto uomo 1 ma non capite che le fate paura? urlò la vecchia sbocconcellando la sua pagnotta. E che si fa adesso?... volete che vi dia una mano? soggiunse-poco dopo con tuono premuroso, ma restandosene incassata nella sua scranna. . < " ' . '
      — No, grazie!... farò da me, rispose con voce aspra il forzatoe levata di peso la giacente sulle sue braccia, l'adagiò senza sforzo sullo stramazzo. / ' •
      — Perchè non le fate fiutare un po' d'aceto?... Andate a chiamare-' la portinaia, insistè consigliando la vecchia.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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