I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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E dicendo ciò il Legnaiuolo ha levato il capo a quella parte di cielo, disopra a noi, dove nicchiamo la providenza, come se essa non fossein noi, attorno a noi, lontano da noi, dappertutto, e in vece della prò-
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videnza trova un lampione, con suvvi scritto a lettere d'un rosso acceso:
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Al Coniglio Bianco*
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Entra, attraversa un cortile; e gli suona ancora nell'anima, più che all'orecchio, l'allegro ritornello della canzone dell'operaio:
Canta, lavora e mocchelaChe ghe n'è tanti che stan pesg de ti!
tSospinge una porticina vetrata, passa nella prima stanza: un' afa pesante di tabacco e di vino gli sfiora il volto.
— Sei! cinque! sette!... Basta: chi ha perso paghi! grida un giovinoti, abbrancando un boccale, curioso di vedere come n'è fatto il fondo, per la terza volta.
Ehi, dei banco! lo fate covare quel quarto di pollo arrosto? do-
M.
manda con voce stizzosa un vecchietto magro, sparuto, leccato, noverando caldi caldi i danari dell'usura estorti a quell'omaccione che gli sta rimpetto,- grasso, grosso, cretino a mezzo, briaco interamente.
Ohe! ohe! le mani a casa, piccina... Vieni via, Pinella... La vuoi smettere, Maddalena?... No? piglia su!
Piomba un pugno; una donna strilla, un' altra minaccia, e la causa innocente della contesa, l'oggetto della gelosia e degli amori furibondi delle due ninfe di Pafo, Paride scamiciato, dal naso camuso e dall'occhio losco, ora da questa, ora da quella,.a pregarle, a scongiurarle, a rachetarle, perchè già di carnevali non ce n'ha che uno all'anno... e il suo cuore è grande... grande tanto, che dato* a ciascuna il corrispettivo, ce n'è d'avanzo per altre due.
Ecco un mazzo nuovo; tocca a me e fo banco, salta su con voce arrangolata dall'acquavite e da altro un figuro secco e rossiccio, in soprabito verde, solini a vela latina, e cappello bianco, facendo friggere la sua pipa, e mescolando un mazzo di carte .sudice e accartocciate, ch'egli apparecchia per la bassetta.
Un mezzo boccale del solito! ordina un sopraggiunto in camauro, colla larga faccia giallo-rosea, picchiettata di pavonazzo come la bucia d'una melarancia, il quale, dai sorrisi che prodiga intorno intorno all'onorevole comitiva, si dà a conoscere per un avventore.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (90/525)
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