I misteri di Milano di Alessandro Sauli
— Non terrei cinque quattrini di sbanco con colui, protesta il giocatore di bassetta. \ » ¦ \
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~ Gli è uno di quelli che vi contano le monete in saccoccia, quattrino di più quattrino di meno, osserva l'usuraio, abbottonandosi il soprabito per precauzione. * ? - >r * , - -
I tre scarmigliati del fondo urlano: vino e bravo 1 bravo e vino! rinforzando gli applausi con quei loro diabolico tambussare.
II quarto sotto la tavola non parla più per la semplice ragione elio non può più parlare; egli è passato allo stadio tenero dell'ebbrezza, e sospira in chiave di serpentone. . * ;
In questa il paffuto garzone dell'osteria è passato davanti a Mangia* micche col sospirato quarto di pollo arrosto, chiesto, e richiesto dall' u-suraio.
u II senor caballero, compromettendo sconciamente la sua gravità ca-stigliarla, l'ha ghermito per l'orecchio sinistro,.e ha ordinato:
— Sei boccali del vecchio, e qualcosa da rodere, Sacco-di-farina. ' » Quindi infila il suo braccio in quello dei Legnaiuolo e gii dice;
. — Cecco mio, volere o volare, tu non ci scappi, e devi esser dei nostri stassera.
—.No, no..., lasciami andare, risponde il forzato divincolandosi; già non ci sarei dovuto venire... se tu sapessi quello che ho promesso!... Dir Bene, bene! mi conterai tutto a tavola, insiste l'amico, dopo il quarto boccale, al momento delle confidenze; sentirai un vinetto che sgruppa Jo scilinguagnolo... Il carnevale se ne va, si ha a stare allegri... e in compagnia,.. Siamo o non siamo amici?... Diavolo! non si è stati insieme in..: collegio per niente!... Sangue di... — Non bestemmiamo, che questa è la stanza dei buoni, figliuoli, e dqi timorati — ma la tè niente meno che la bazza di.nove anni di educazione in . comune... e che educazione!... e come ci siamo perfezionati!... È vero che tu ne hai cavato poco profitto... senti me, che parlo per esperienza, e ne ho vedute due più di te delle primavere. Certi scrupoli bisogna lasciarli sull'uscio del custode, e non esser gonzi da ripigliarli quando si esce... — Spicciati, Sacco-di-farina; la camera verde, al solito, sei del vecchio, e qualcosa che stuzzichi... — Sono in collera, sai, Cecco... Tu rinneghi i tuoi camerati; gli sfuggi... e in fine noi siamo gente onesta, noi... gente che s'industria... che vuol vivere e che Jascia vivere... E tu, come la pensi tu?... Ah, Cecco, me l'hai fatta!... C'ò persino chi ti ha visto bazzicare con certi musi... Gancio anzi sostiene che tu ci fai il sostenuto, lo schifiltoso perchè forse... — forse veli! —
Mangiamicche borbotta il rimanente della frase all' orecchio del Legnaiuolo, il quale mette un'esclamazione di ribrezzo, e stringendo i pugni, soggiunge:
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (92/525)
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Mangia Sacco-di-farina Legnaiuolo Sacco-di-farina Cecco Jascia Cecco Legnaiuolo Siamo Gancio
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