I misteri di Milano di Alessandro Sauli
-(91)-
squadra, fu nominato istruttore delle reclute componenti la riserva, — una ventina di borsaiuoli, speranza della patria, soldati dell'avvenire, ai quali egli insegna la carica in meno di dodici tempi, e che fa esert citare durante il giorno, distesi in catena, a gruppi ojsolati come bersaglieri, dal ponte di Porta Ticinese alle colonne di S. Lorenzo.
Gancio che, unitamente a Faina, viene in iscena per. la prima volta,, è un ladro sui generis, un ladro dotto, che sa a menadito il suo còdice, ed ha nella zucca abbastanza di latino da riafiancare. con una sentenza di Seneca gli argomenti a una birbonata. I suoi, buona gente,.
10 avviarono negli studii coll'idea di farne, per lo meno, un consigliere aulico... ora disimpegna con molto garbo le funzioni di segretario del capitano, e siede arbitro nel consesso allorché insorgono questioni tempestose sul mio e sul tuo, intavolate sempre con qualche pugno, decise talvolta con una coltellata.
In quanto a Faina gli è uno spilungone ne' quarant' anni, secco e-stiacciato come una salacca, dal muso allungato e dalla fronte ...sfuggente, ora pagliaccio d'una compagnia di poveri saltimbanchi, e non ancora ladro, ma più il secondo che il primo se il. desiderio, l'attitudine e la vocazione si computano qualche cosa.
E dietro a costoro, che noi presentiamo al lettore siccome aventi un profilo spiccato e caratteristico, una quarantina di oscuri gregarii, accidiosi come Golasecca, sconfortati come. il Legnaiuolo, violenti come
11 Guercio, od oscillanti come Faina tra una miseria inerte e stringente, e un'agiatezza infame -e pericolosa.
E pure vi fu un giorno, nei quindici anni che l'economia del racconto ci obbliga a sorvolare, in cui ciascuno di questi quarantacinque furfanti ebbe un grido d'entusiasmo sul labbro, e nel cuore una fede» un proposito generoso!! . .
0
%
\
¥
Mangiamicche è il primo a rompere il silenzio dei sei commensali del Coniglio Bianco.
— Come te la sei cavata stamattina, pagliaccio? domanda-egli a Faina, mentre va inzuppando una grossa mollica di pane negli ultimi sgoccioli del guazzetto.
— Affari magri, capitano. L'arte se ne va ai trenta diavoli: figuratevi! due miserabili lire-milanesi e dicianove centesimi a spartire fra sei, senza contare le due buscalfane che attacchiamo al forgone, il barbone dell' Alcide e lo scimmione di papà Colubrina, che in tutti sommiamo a dieci cristiani battezzati, nè più nè meno. Sei ore dì
capitomboli all'aria aperta, e appena appena quarantacinque soldi d'in-
/
| |
I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
|
Pagina (97/525)
|
Porta Ticinese S. Lorenzo Faina Seneca Faina Golasecca Legnaiuolo Guercio Faina Coniglio Bianco Faina Alcide Colubrina
|