I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      signori, che s'incomincia la ventiquattresima e ultima rappresentazione tc Cosa diavolo accade laggiù? — Sono saltimbanchi. — Andiamo a vedere. — La gente accorre, e in meno di tre minuti ci si affolla
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      dattorno un rispettabile pubblico di barbieri a spasso, di balie e di fattorini.
      « Incomincia la rappresentazione...
      — Avanti! avanti! interrompono per la seconda volta i Lampionai tra impazienti e smaniosi di giungere alla conclusione.
      Faina si rassegna a malincuore a sopprimere la parte più bella; più viva, più screziata del suo racconto; fa una cera lunga di ^malcontento, mette un sospirone, e ripiglia:
      — La rappresentazione sta per finire.
      — Bravo! bravo!
      — Siamo alla terza ed ultima parte... la più interessante... quella tal volata icariana, di cui vi ho parlato. L' Alcide e papà Colubrina, a dieci passi di distanza l'uno dall'altro, incominciano la volata. L'Alcide piglia su .Gigi, il Diavoletto della compagnia, e gli dà* la volata; Gigi vola, e va a cascare sulle braccia di papà Colubrina; papà Colubrina, di rimando, dà la volata a Gigi...
      I Lampionai tornano a far udire quel sordo brontolio che fa prevedere un'interruzione più tempestosa.
      II pagliaccio si affretta a conchiudere:
      — E cosi di seguito per cinque minuti da papà Colubrina all'Alcide, dall'Alcide a papà Colubrina, e la rappresentazione finisce tra gli applausi e gli evviva di tutti gli spettatori. — Attenti adesso che viene il buono.
      Gli uditori, di Faina si cacciano avanti sul desco con tutto il torso, e stanno in orecchi come i cani da presa che, allungato il muso sulle due zampe, cogli occhi immobilmente fissi a un cespuglio, aspettano che si levi la selvaggina.
      — Mentre il Diavoletto, l'Alcide e papà Colubrina eseguiscono la volata, io giro a tondo squattrinando tra folla e folla, e fo- ballare i sol-doni sul piattello di stagno, e grido: — Siate generosi, o signori, chè la Compagnia parte, e questa è l'ultima definitiva rappresentazione. — E gli è un mese, vedete, che la vo cantando sulla stessa solfa, ma il rispettabile pubblico fa orecchi da mercante, e lesina sul quattrino maledettamente... E in questa che giro a raccattare quel poco di buona grazia che casca stentatamente sul mio piattello... in questa odo una voce sottile sottile, ma fessa come quella della tromba di papà Colubrina quando strilla la vecchia marcia del suo reggimento.
      « — Più diritta quella schiena, dice la voce, distese e unite le gam-


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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