I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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CAPITOLO IX.
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Giuda!
Il Legnaiuolo è pentito a mezzo di quella scappata, e voltosi ai capitano dei Lampionai: , -
— Già te l'avevo detto che mi lasciassi andare, ripiglia; chè a star con voi altri, e' è da rodersi dentro sè e mangiarsi la lingua, a non volerla finire con una coltellata.
— Ih! ih! ribatte Gancio, al quale non par vero che Francesco gli abbia dato un uncino per appiccarci un diverbio; per uno che ha passato la sbarra e ha veduto il sole a scacchi da un camerotto del bagno, sei dilicato peggio d'un'educanda.
— Benef Gancio 1 sclama il sergente Guercio approvando.
— Benone! aggiunge il caporal Golasecca, il quale, se fosse stato deputato al Parlamento, avrebbe votato sempre colla maggioranza.
— Ma certo! rincalza Mangiamicche, che, durante la narrazione del saltimbanco, ha notato le diverse espressioni di speranza, di sgomento e di ribrezzo, manifestate successivamente sui volto del Legnaiuolo; io non ci so vedere il motivo di questa tua sfuriata... Cosa t'importa a te che la piccina abbia o no messo in pratica le maliziette, insegnatele da Valentino la Bertuccia?
— E chi vi dice, capitano, salta su nuovamente Gancio, che la piccina non entri in tutto questo come i cavoli a merenda e lo zucchero su'maccheroni? Potrebbe essere un pretesto come un altro per acciuf-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (106/525)
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