I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      farsi con Faina... chè non è la prima seracke, a star di brigata con noi, gli vengono gli stomacucci. Pur troppo c' è chi crede che con quel piglio di « fatti in lai » si possa imporre alla gente, e tapparle la bocca, anche quando...
      *
      Smettila, Gancio, interrompe il forzato, al quale un pensiero natogli improvvisamente consigliò la prudenza.
      Oh, vivaddio! continua Gancio più che mai invelenito; è permesso si o no che un galantuomo esponga le sue ragioni? Lasciami dunque dire... chè gli è un pezzo, vedi, ma proprio un pezzo, che la mi bolle. iE anche a me.
      E anche a me... e tu vuoi che la smetta perchè hai paura. Paura di che? '
      Non so nulla io... Ma mi*sai dire perchè bazzichi .con quei del Lampione, e hai anche la degnazione di trincare alla salute dei musi duri della Compagnia, e quando ti si propone di lavorar con noi, storci la bocca e fai lo schilfitoso, come non^si sapesse che ne hai fatte di queste e altre.
      Perchè, perchè!... Se lo dicessi non mi comprenderesti. Di'su, chea capirti vedrò d'ingegnarmi, insiste Gancio cori quel suo ghigno provocatore.
      Il Legnaiuolo vorrebbe rispondergli con una ceffatta, eppur si contiene... >
      Sentiamo questo perchè, appoggia col suo piglio autorevole il capitano dei Lampionai. k
      — Perchè le opere a cui m'invitate fruttano infamia; perchè vo'im-pattarla colla mia coscienza; perchè ho fiducia in me stesso; perchè a rifarsi uomini onesti c' è sempre mezzi, basta volerlo, basta credere, basta perseverare. . -
      Queste parole così belle, cosi franche, così profondamente cordiali promuovono uno scroscio procelloso d'ilarità generale.
      Il forzato scrolla le spalle con disprezzo.
      Ma chi ha potuto imbrigliare quella natura violenta? qual' è il pensiero che lo predomina? e come su quei lineamenti così mobili, cosi di sovente... abitualmente quasi composti al corruccio, può mantenersi inalterata la tranquilla espressione d'un impassibile stoicismo?
      Forse egli pensa al giovane sconosciuto di via S.4 Raffaele; forse la canzone dell'operaio, anebbiatagli nella mente, sul primo entrare, dai miasmi vinosi di quella bettolaccia, vi riappare splendente come una promessa, suscitatavi dalla voce interna d'una rimembranza. -
      Gli è cosi che allo Svizzero, scosso da una parola — un saluto o
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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