I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      l'accento e col gesto dell'uomo che vuol sottrarsi a una rimembranza penosa.
      — Li senti?... e così tutti... e noi della Compagnia siamo cinquanta... e tutti le abbiamo gridate quelle tue parolone — volere, credere, perseverare/... e poi: morte ai ladrit... ImbecilliiI Lampionai approvano mormorando.
      — Lasciamolo là il 48, come ha detto il sergente: chi non ha messo giudizio in dieci anni dia il suo cervello a rimpedulare. Se si dovesse gridar morte! e scarabocchiarlo col carbone sui muri, so io a chi la toccherebbe stavolta; la toccherebbe a quel tuo pittore d'inferno... e poi a quel tuo biondo di satanasso... tutta gente che non darebbero un quattrino della nostra pelle, e fanno festa quando ci possono consegnare, mani e piedi legati, alla polizia. E a farci impigliar nella ragna il mezzo è trovato subito. Si cerca un uomo che non sia nè carne nè pesce, birbone a fatti, galantuomo a parole... un tuo pari ( e tese il dito accennando al forzato); e quando la miseria gli si stringe alla gola e lo strozza; quando tutti lo respingono da sè con ribrezzo come un abbominio, essi che conoscono il lato debole del compare, allentano i cordoni della borsa... e là, pronte sul palmo, due e cinquanta al giorno (i), perchè ci spii... perchè ci denunzi...
      — Non è vero! interrompe Francesco rabbrividendo.
      — Pròvalo, dice il capitano.
      — In che modo?
      — Sai tu dove andiamo stassera?
      — Lo so. * t
      «
      — Vieni con noi... sii il primo... riabilitati.. *
      — La galera un'altra volta! sclama il forzato, coprendosi il volto colle mani.
      »
      1 Mangiamicche fa per rispondere, ma è interrotto da una voce che lo fa trasalire. ir*
      — Qui o altrove, poco ti deve importare: sigari e vino, imbecille!
      'L'uscio del fondo viene aperto un po'vivamente.
      * 1 Guercio, Gancio e Golasecca balzano in piedi allo stesso tempo come fantocci all'impulso simultaneo d'una molla che scatti.
      Un uomo entra, si sviluppa dal suo tabarro — è Luciano.
      — La capite adesso eh'è tutta un'intesa? dice Gancio, ricacciando la mano nella saccoccia, da cui fa capolino l'elsa d'uno stiletto...
      — E finiamola una buona volta! appoggia il sergente, che ha lanciato un'occhiata d'odio profondo sul sopraggiunto.
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      (1) Gli è il prezzo di Giuda con cui il cessato gorerno austriaco pagava le delazioni.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Compagnia Lampionai Francesco Guercio Gancio Golasecca Luciano Gancio Giuda