I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— Guarda al Lampione! grida il capitano.
Gancio, Guercio e Golasecca lo fissano ansiosi, aspettando il comando.
Mangiamicche prende un bicchiere, e levatolo all'altezza del capo, soggiunge:
— Finiamola con un brindisi come si è incominciata. Ai musi duri della Compagnia !...
Poi, come se gli sia balenato improvvisamente un pensiero, allontana dalle labbra il bicchiere con un fremito di ribrezzo, e:
— Non bevete, soggiunge; questo vino gli è coi trenta danari di Giuda che fu pagato.
— Giuda! urlano i Lampionai.
E cinque bicchieri vanno a spezzarsi contro i mattoni dei pavimento.
Sono usciti.
Il Legnaiuolo è rimasto in mezzo alla camera come fulminato.
E quando Luciano, che l'ha ravvisato, si avvicina a lui, lo scuote e gli chiede ciò che significhi quella scena, il forzato straluna gli occhi, un brivido gli corre per tutto il corpo, lo respinge, e raggiunge l'uscio, oscillando come un ubbriaco, e ripetendo con voce fioca il grido di esecrazione de'suoi compagni:
— Giuda !
— Servito il signore, dice il garzone, entrando co'sigari e il vino, ordinatigli da Luciano.
Il quale si ravviluppa nel suo tabarro, e gittata una moneta sul desco: • . ,
— A un'altra volta, Sacco-di-farina.
E via dietro al Legnaiuolo.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (117/525)
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