I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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iCAPITOLO X.
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Uno de' pia simpatici ingegni della giovane letteratura lombarda, un mio fratello d'armi nel giornalismo militante, in un suo romanzo che tutti hanno letto, paragonava l'immensa e magnifica saia del nostro massimo teatro al vaso delle Danaidi, perchè, sempre riempita, non è mai'colma. • JSe il mio amico avesse ritardato d'un anno la pubblicazione del suo romanzo, e si fosse trovato alia Scala la sera del 4 febbraio 1858, avrebbe potuto accertarsi cogli occhi proprii dell'inesattezza di questo suo paragone.
Poiché la sera del 4 febbraio 1858 l'immensa e magnifica sala, sempre riempila e non mai colma, a rigor di vocabolo, rigurgitava.
Il cartellone, affisso fin dalla mattina a una dellQ quadrangolari colonne del peristilio, annunziava la terza e ultima rappresentazione del primo soprano assoluto, Giulia di Valmarana, col secondo ed ultimo atto del Macbelh.
Veramente il di nel cartellone non c'era, ma il primo soprano, la divina Giulia, come la chiamavano gli entusiasti, se lo era guadagnato al fuoco della ribalta la sera della prima rappresentazione, come il coscritto, che ha bruciato coraggiosamente la sua cartuccia, si guadagna sul campo i galloni di lana di caporale.
In codesta ressa straordinaria di spettatori la potente ispirazione di Shakspeare, la ridicola parodia di Piave, e le concitate melodie del
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (118/525)
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