I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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al marchese Albrizzi, che corrispose un po'freddamente al saluto fattogli dal barone.
Edgardo Franchi era un bello, alto e robusto giovinotto di appena ventanni, dagli occhi grigi, piccoli, penetranti; dalla tinta olivastra de'temperamenti biliosi; dalle fattezze vigorose, maschie, pronuncia-tissime.
Vestiva con gusto, parlava con garbo, e aveva maniere di gentiluomo.
Ciò nullameno da tutto quell'insieme traspariva un non so che d'affettato come di gentilezza apparente, di sussiego studiato, di coltura superficiale.
Quella vernice, quella distinzione, que'modi, più che il frutto di una educazione squisita, erano il risultato d'una volontà pertinace.
Volere ed essere erano, per lui due vocaboli, esprimenti una stessa idea.
— Si parlava appunto di te, Edgardo, disse Reginaldo.
— Di me?,., e a qual proposito?
— Dietro la ciarla che corre che siansi intavolate trattative di matrimonio fra te e la nipote della marchesa Fabiani.
— Questa ciarla non è affatto priva di fondamento.
— Tu la sposi?
— Un mese fa, forse, l'avrei sposata; mio padre n'era smanioso.... potete pensare se lo fosse mia madre, alla quale non pareva vero di tirarsi in casa quella madonnina infilzata (e accennò col dito alla gio-
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vane donna abbrunata del palco della marchesa) per catechizzarmi, per farmi morire di noia, e da buon cristiano.
— Un mese fai e adesso?
— Adesso mi piace più un' eroina di piorgio Sand, che fumi il suo
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cigarito, d'una bizzocca, che biascichi litanie, atti di contrizione e giaculatorie. 4
— Ahi ahi friponi
— Conosciamo l'eroina.
— Fuma cigaritos la Valmarana?
— Come potete dire che io abbia voluto alludere alla Valmarana?5
— Eh via! disse Reginaldo con un socchiuder d'occhi malizioso: l'abbiamo veduto oggi al corso quel po' po' d'equipaggio che le hai regalato.
— Miserie! fe'Edgardo Franchi, affettando col gesto un'indifferenza eh' era in aperta contraddizione colle parole. I soli cavalli mi costano tremila franchi. Come vi piacque la carrozza? è di Sala.
— Stupenda!
— Quanto a me son di parere che queitfdanari si potevano spendere con più costrutto, disse Reginaldo;' e spiegate le cinque dita dellat
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (123/525)
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