I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (127/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      —(119 >—
      scarrozzata lungo i bastioni di Porta Orientale, il suo cocchiere, dietro cenno fattogli dal padrone, spinse i cavalli — due focosi mecklembur* ghesi puro sangue — in via della Spiga. , .
      La carrozza sostò davanti al portone del palazzo Fabiani : un lacchè
      ^ i v ' > i < •
      ne discese, ed entrato nel buio androne, ritornò poco stante, seguito dal portinaio. « > • U
      , Il qual portinaio non era Santocchio, morto in odore di divoto spionaggio da circa tre anni, ma quel tale Andrea, cacciato da' servigi del conte Fabiani per motivi che esponemmo a suo luogo, quindi passato agli stipendii della marchesa, per esser ricompensato poi del suo furfantesco procedere rispetto ai primi padroni con quella specie di sine-cura, chè diversamente non poteva chiamarsi lo starsene là a custodire il portone d'una casa disabitata. u()
      Il degno successore di Santocchio, che non capiva nulla di quel fermarsi e di quel richiederlo, soprastette dubbioso sul limitare. 0 <
      Ma visto lo stemma allo sportello, e un signore che gli faceva cenno di avvicinarsi, si avanzò, reiterando profondissimi,inchini a ogni passo, fin che fu alla predella; e lì a capo chino e coll'orecchio teso, aspettò che lo sconosciuto si degnasse rivolgergli la parola. \
      — Di chi è questo palazzo? domandò Gastelsanto. ? ^ir'
      — Della famiglia Fabiani, illustrissimo. , ^
      — E vi abita?...
      l Mi
      — Nessuno, illustrissimo; è disabitato. Morto il conte^ morta la contessa, scomparsi gli altri...
      — Ah, scomparsi!... lt] f , ^Scosso dall'accento che dava una significazione dubbiosa alla frase,
      Andrea levò gli occhi in volto allo sconosciuto, e stette lì su' due piedi, senza colore e senza movimento. , , , > r
      — Se questo palazzo non è abitato, sarà, spero, abitabile, e si .affitterà? ripigliò sorridendo Castelsanto. .<
      — Magari! rispose il portinaio, non ancora del tutto rassicurato di una certa rassomiglianza — Dio gli perdoni! — d'un certo modo di
      é i iaggrondar la fronte, che aveva qualcosa di comune coli' espressione di corruccio del defunto conte. • f ^ u
      — Perchè magari?
      — La vede, illustrissimo; e accennò al cortile disselciato e fangoso, agli archi cadenti, alle impannate sgangherate de'fìnestroni, alle prò,-fonde crepe della facciata.
      Poi soggiunse:
      »* : > . n
      ' J i 'Xi j 'i rÓ -
      I J
      — E questo è nulla, illustrissimo; bisognerebbe salir su per vedera
      • »
      in che stato!... , . ...
      1 . . ji J < I 0. >0 ' '


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

Pagina (127/525)






Porta Orientale Spiga Fabiani Santocchio Andrea Fabiani Santocchio Gastelsanto Fabiani Castelsanto Dio