I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      lata; poiché se questi ordinava Yaqua putei ripromettendosene i risultati maravigliosi dello sciroppo Pagliano o del Laffecteur, il medico ordinario della marchesa, disperando di poter arrestare co'mezzi offertigli dall'arte sua l'invadente dissoluzione, aveva prescritto le gite in carrozza, gli spettacoli, i divertimenti, le distrazioni^ l'aria aperta, il movimento incessante... la vita insomma, non come reagente, bensì come un diversivo alla morte che si appressava. Ecco perchè troviamo la marchesa Ortensia Fabiani alla Scala lasera del 5 febbraio 1858.
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      Nella giovane donna abbrunala che le siede rirapetto il lettore avrà già ravvisato quella piccola Eugenia, cui la marchesa, in presenza del suo cappellano, e con grande edificazione della sua cameriera, insegnava il perdono delle offese in uno de'capitoli precedenti.
      Possiamo accertare sin d'ora che queste lezioni non rimasero senza frutto.
      Come largo fruttò raccolse Gabriele Franchi — l'uomo in occhiali d'oro che troviamo nel palco della Fabiani — dell' essersi stretto in perversa comunanza d'intenti co'nemici del suo padrone.
      Passato palesemente al servizio della marchesa , e rimeritato dalla nuova signora col titolo e uffizio d'amministratore del patrimonio, quel furbo avea saputo condur la sua barca in modo, che, alterando diqualche cifra il bilancio, é scansati destramente gli scogli pericolosi d'un
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      resoconto, era riescito bel bello, con molta parsimonia e con molto
      .giudizio, in que' benedetti cinque anni d'amministrazione, a- raggra-
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      nellare quel tanto, il quale, saputo adoperare coli'avvedutezza d'uno speculatore par suo, doveva fruttargli più tardi dalle quarantacinque alle cinquantamila lire di rendita annua, il titolo di barone, e la riputazione di galantuomo.
      Però vi ebbe un giorno nella sua vita — ed egli non vi poteva pensare senza raccapriccio — in cui l'edifizio della sua fortuna, elevato appena pochi palmi dal suolo, minacciò di crollare dalle fondamenta. Ed ecco come ciò avveniva.
      Una mattina, entrato dalla marchesa per farle i suoi convenevoli e riceverne le incombenze della giornata,-trovò la Fabiani un pochino arcigna, un tantino agghiacciata a riguardo suo.
      Cercò fra sè la causa di quel cambiamento così repentino, e non lo rinvenne. - *
      Ma girato sbadatamente uno sguardo intorno al salotto, vide una donna, nè giovane nè bella, che seduta nel vano della seconda finestra, e mezzo nascosta dal cortinaggio, tenea gli occhi bassi... quasi confitti sul suo cuscinetto da lavoro, e aggucchiava senza badargli, come se non si fosse accorta della sua presenza.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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