I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      -(133)—^
      — Gli è un sistema di educazione satanico questo vostro: ciò-non* poteva durare, disse la Fabiani compresa da santo orrore. 1 * *
      — E fu sventura che non durasse, rispose sospirando il barone dopo un' orgia si chiama il medico, e un regime dietetico di qualche^ giorno ripara i guasti di una cena mal - digerita. Vi hanno godimenti che lasciano il cuore tranquillo, e le bottiglie di Mòet-Chandon o di' Johannesberg sono meno pericolose di due occhi- come"quelli» della Valmarana... alla fin fine la Soda-Water c'è bene per qualche cosa; ma ho paura d'una fronte corrugata a vent'anni...^ >< - ^
      « I miei primi sospetti'furono suscitati dall'improvviso-mutamento del carattere di Edgardo: all'età sua non si'cangia d'abitudine così # facilmente, nè così prontamente. Presi a studiarlo, ne spiai i passi.
      » Tutti i giorni, appena alzato, sale da me per augurarmi'il buon giorno... La è un'abitudine come un'altra. Una mattina non venne: non ci badai. Il giorno dopo credetti ch'egli sarebbe salito da me per giustificare questa sua mancanza. ** * r % » j i ' - «l.ì
      > Lo aspettai un'ora... due — inutilmente. > .«> • < r ' ^ j » Ciò mi sorprese.' — <¦ > /
      » Chiesto di lui al suo cameriere, mi disse che la sera era rientrato tardi, e agitatissimo. Quell'uomo mi è affezionato; aspettai che Edgardo fosse uscito, e mi feci introdurre nel suo appartamento. ' > !
      » Non le descrivo il gabinetto d'un giovinolo ricco e alla moda; un avaro, entrandovi, avrebbe sorriso di compassione... io sentii una stretta al cuore, un'apprensione, un sospetto... un sentimento che non saprei definire. Tutto era mutato in quel gabinetto.... mutato come-il suo carattere. ;
      » Pensai alla Valmarana ... e come non farlo? gli       gli abbigliamenti----le più futili cianfrusaglie avevano, direi quasi,
      una fisionomia, e un atteggiarsi particolare, come se un pensiero insistente, esclusivo ne avesse determinato la scelta" e presieduto alla di-i sposizione. Vidi il nome di quella donna ripeluto parecchie volte sur un bigliettino di visita, su un album, tra le pagine d'un romanzo, sur un* brandello d' una lettera appena incominciala e minutamente lacerata colla cura gelosa d'un innamorato, il quale non ama che lo sguardo derisore o indifferente d'un amico o d'uno sconosciuto, posandosi su que' brandelli, ricomponga sillaba per sillaba un nome, che il cuore ripète sempre, ma che le labbra non hanno ancora osato di pronunziare. c
      » Sullo scrittoio trovai un Werther aperto, e sulle ultime pagine di quel romanzo, sottolineate colla penna, queste parole:
      > Sono già otto giorni che non mi possiedo; i miei sensi non sono\


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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