I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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firiflesso sulla facciata della casa che prospetta il palazzo. Poi il chiarore spariva come se un corpo opaco fosse venuto a porsi tra il lume e la gelosia; poi riappariva; e si udiva-un bisbiglio, indistinto ma accentuato; e un rumore e un ansare come di due persone venute tra loro alle prese e che lottino; poi un tonfo, un grido,.uno scroscio di risa.... e più nulla.
« Questo mi disse il servo, e vi aggiunse .qualche altro particolare che ho dimenticato.
« Com'è da supporsi, la mia curiosità ne fu punta al vivo^ La sera dello stesso giorno Wil si recava da lei, alla sua casa di.Borgospesso, e vi firmava a mio nome il contratto di locazione del palazzo Fabiani per un anno, col patto espresso di lasciarmi l'uso della vecchia mobilia che vi si trovava, oltre al darmi piena libertà di farvi a mie spese que' cambiamenti, che avrei stimato più adatti e più necessari.
— Seconda eccentricità, e più inesplicabile della prima, osservò il -barone. Io non so quale capriccio sia stato il vostro di voler arredare il palazzo sul gusto di quindici anni sono, rinnovandone la tappezzeria, la mobiglia e gli affreschi colla minuziosa precisione d' un antiquario. Se il conte potesse ritornare dall'altro mondo, sono certo che vi darebbe la sua approvazione, nominandovi suo intendente.
— E gli è appunto l'approvazione del conte che desideravo, rispose colla sua inalterabile serietà il siciliano.
I tre astanti sorrisero, sorpresi e increduli allo stesso tempo. - — 11 popolo che non è scettico, signori, continuò il marchese, ha delle singolari e poetiche tradizioni intorno a codesti enti incorporei, abitatori d'un mondo ignoto o ideale; il popolo crede alle apparizioni, ai fantasmi, alle anime in pena, che una giustizia eterna e riparatrice evoca da'sepolcri, e condanna a un pellegrinaggio d'espiazione sopra la terra finché non venga casualmente spezzato l'ultimo anello che li legava alla vita. Dio prefisse un cómpito all'uomo. — migliorar sè col-l'opera e i fratelli coll'esempio, poiché, simili alle periodiche inondazioni del Nilo, i flutti delle umane generazioni passano sulla terra, lasciandovi un elemento di vita nuova e feconda. Guai a chi abbandona a mezzo il suo cómpito, e rinnega la sua missione! condannato a vagar senza requie tra'confini di due mondi — il finito e l'infinito — egli dovrà rifar tristamente la sua esistenza tra quelli ai quali le opere sue fruttarono accidia e sconforto : non è più un uomo che vive la vita degli uomini migliorandosi e migliorando — è un'anima in pena.... un fantasma, un'apparenza d'uomo, che ripiglia il suo passato al punto dove fu interrotto, e lo compie.
« Confessiamo che se il popolo, qualche volta ragiona male, immagina sempre stupendamente.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (149/525)
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