I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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CAPITOLO XIII.
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Pervenuto a questo punto, il conte girò gli occhi attorno, e si accorse che i suoi tre ascoltatori, prima cosi increduli, cosi diffidenti, ora pendevano dai suo labbro, malgrado loro soggiogati da quel non so che di fantasticamente e incredibilmente vero, che spirava dal suo racconto. 7 , ,, 1
AffrettiamociVdire che Castelsanto, vedutili così attenti... o così paurosi, provò un vivo sentimento di soddisfazione. y
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E fu appuntò per ottener quest'effetto — specie di paurosa attenzione, la quale, più che nell'aria ipocritamente compunta di Eugenia,
o nella frónte pensosamente accigliata dì Edgardo, leggevasi nello
9 9 tsguardo ora fisso, ora vagante della marchesa — che il siciliano si diffuse in particolari, forse troppo -minuziosi, ma- che davano tutta l'evidenza d'un fatto reale a codesta fantasticaggine da visionario. Era il conte veramente convinto di quanto narrava? Non lo sappiamo.
Importa tanto a noi di non dirlo, quanto al lettore di non saperlo. La è una di quelle mille furberie permesse ad un romanziere, che vuoi condurre il lettore all' ultima pagina de' suoi due volumi colla stessa sospensione d'animo, con cui Eugenia, Edgardo e la Fabiani aspettavano la conclusione del racconto di Castelsanto.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (158/525)
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Vdire Castelsanto Eugenia Edgardo Eugenia Edgardo Fabiani Castelsanto
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