I misteri di Milano di Alessandro Sauli

Pagina (160/525)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

      -(150)-
      moràle, ':clìbi accennano a una natura profondamente corrotta per-sè stessa, per l'esempio, per la posizione sociale e per l'educazione.
      » Perchè io posso ammettere l'egoismo nell'amore, ma non al punto1 di sagrificare alle esigenze de' sensi e del cuore il primo, il più santo degli affetti umani — l'amore per la propria madre.
      » Allo scopo di sottrarsi alle immediate conseguenze di un duello, il conté era partito da Milano jcolla'sua amante per.... — Il nome fu scritto, poi, forse per evitar le indagini, cancellato. ' » Durante l'assenza del Conte,' sua madre infermò gravemente. " » La povera signora, quasi presaga della sua fine, gli espose il suo .
      M ^ J • • # fstato, pregandolo di ritornare per riabbracciarlo, benedirlo... e morire. ^ > Cosà doveva fare un'amante, per-appassionata'che la si voglia supporre?... cosa- avreste fatto voi, signora marchesa, nel caso di questa donna? . ^ '
      All'inaspettata domanda, la Fabiani sentì una stretta angosciosa ai cuòre;'le sue labbra si agitarono, e ne u!scì: un suono confuso e inarticolato.
      Era una risposta? ' * * '
      Pare di no; poiché il siciliano-riprese poco dopo:
      — Voi, signora* vi sareste condotta diversamente; voi non avreste egoisticamente intercette le1 lettere sconsolate che, la madre morente scriveva al figlio lontano, perchè bisogna non aver cuore.... perchè è un abbominio...'. perchè si può esser gelosi di tutti, ma. non d'una madre — una madre non è una donna — è un angelo!...
      J » Questo è altro avrà pensato il conte allorché, scoperto l'intrigo satanico, l'amante gli cadde a'piedi, fulminata dal suo disprezzo.
      » Chi avesse-detto in quell'istante al povero conte che la donna che insultava era madre anch'essai... , ' . -
      » Lo seppe vent'anni dopo, allorché una querela di gioco lo pose di frónte a lin uomo che non conosceva, colla spada in pugno, per battersi... per ucciderlo. > > 1 HHT
      ' » Quest'uomo, questo compagnone di bisca, questo baro di carte...
      — Era il Marinelli? domandò Edgardo^ .
      — Era suo figlio, rispose Castelsanto.. —• Ma la madre? insistè il barone.
      — La madre?... La signora 0...? è un'iniziale, che darà molto af
      fare all'angelo del giudizio, se conserverà l'anonimo anche nella valle di Giosafàte. * ' ' ^Poi si fe' serio, e soggiunse : i — A meno che il fantasma non si risolva una buona volta a scrivere questo nome.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina  Immagine

   

I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

Pagina (160/525)






Milano Conte Fabiani Marinelli Edgardo Castelsanto Giosafàte