I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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» Quante volte si sarà pronunziato davanti a me il nome di quella » bisca, senza che io dessi segno nè di comprendere, nè di risovve-
> nirmi !
» £ allora perchè mi era scosso e ascoltavo?... perchè comprendevo i e mi risovvenivo? » Forse questo fenomeno, tutt' affatto morale, dovrà attribuirsi alla
> voce, alla pronuncia, air accento, a un' espressione particolare della
> fisonomia dell'uomo che proferiva quel nome.
» Forse questi e altri impercettibili! nonnulla, che sfuggono all'ana-
> lisi più accurata, sono alla memoria ciò ch'è la parola all'idea — * un involucro, una forma.
» Chi lo sa?
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» Mi diffondo su questi minuziosi particolari per persuadere me » stesso — me creduto tutt' ora pazzo — che lo fui, e che non lo sono
> più ». ^
» Confessate, signori, soggiunse Castelsanto, che se questo è un romanzo, gli è però un romanzo/quale potrebbe-immaginarlo un uomo, fornito d'uno spirito d'osservazione acutissimo, incompatibile con lo stato anormale dell'intelligenza del conte. » Detto ciò, ritorno al biscacciere.
» Il quale trasse un portafogli, con entrovi venti biglietti da mille franchi ciascuno, li svolse fra le dita contandoli, e li porse al cónte: oJi^m ^ naur i <>,,-j^c t . h
» Questi ventimila franchi formavano parte d' un guadagno illecito,
fàtto barando le carte'ne'giochi rovinosi della Casa Rossa.
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-r»"Da quanto appresi dal manoscritto, il Fabiani, uomo aperto, leale e pochissimo diffidente, condotto alla bisca da un amico — il suo Giuda — trovossi in breve avviluppato nelle reti, tesegli con molta arte da una società di cavalieri d'industria, de'quali Milano, al pari di tutte le grandi capitali,'non aveva penuria in quel tempo. "'V <11 < biscacciere temeva il 'sacco arruffatori. Si adoperavano carte segnate: a, gioco fìfrito/si partiva il guadagnò .CJ La sera dopo si ricominciava. ~ of o i j! . f > * oì \jì m wtt
» Ciò non poteva durare. Il conte scoperse la truffa, e mr conseguì un altercò fra'giocatori, un insultò, uri*duello. } à Si
» Quésto accadde precisamente la sera, in cui'il Fabiani, recatosi in casa V.... per avere una spiegazione in tornò a un5 ambasciata arrogante fattagli la mattina, vi trovò la contessa.* * ® Tw il *
» 'Ho accennato lo scopo di quella gita notturna, e i sospetti umilianti per una donna suscitati da quell'incóntro. m - r « > Mentre il Fabiani gittava nell' abisso vertiginoso der larìsquenet\
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (166/525)
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Castelsanto Casa Rossa Fabiani Giuda Milano Fabiani Fabiani
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