I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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> persuadermi che quella ietterà fosse indirizzata a me, e non ad altri. » Io credo di non meritare tutte le gentili espressioni che ella miv prodiga, per la sola e semplicissima ragione che non mi sovviene
> d'averle mai reso servigio nè di danaro; nè d'altro, come non so
> doverle inviato e portato io stesso somma alcuna a titolo di resti-, » tuzione 4 £ i
» Ella si compiaccia di appurare la cosa come è, e mi creda con » tutto il rispetto, ecc.
o - r , . ' Ordinando Guglielmi. >
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o » Ciò che sentii dentro me alla lettura di quel foglio non vo' nè » scriverlo, nè rammentarlo. - 4,
» Clementina, accortasi che io P affissavo come per protestar muta-
> mente contro la vile menzogna del biscacciere, volse il capo da un' » altra parte; per* celarmi le lagrime che prorompevano.
> Il dottore si avvicinò alla contessa, e le disse piano: » — Vo' a confortare il signor G... col dirgli il contenuto della let-» tera da .-Varese: Veda di parlargli anch'ella, signora contessa, e gli
> dia questo po'di soddisfazione a quel povero, galantuomo.
'>¦'»> Ero dunque pazzo?... veramente pazzo?,»
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» Sembra che il conte, osservò Castelsanto, non < dividesse l'opinione del suo medico nè sull'alterazione del suo intelletto,,nè sulla probità del suo segretario. 4 / . » »
fcv Difatti, quindici giorni «dopo,' pose mano a scrivere le sue memorie, e le legava a suo figlio Paolo come un ricordo e una protesta allo stesso * tempo: " -
» Ora io domando alla signora marchesa: se tali erano le intenzioni del conte, com' è che questo manoscritto fu dimenticato nel doppio fondo d'un cofanetto?:./ è "forse probabile che la contessa, non sapesse nulla di queste memorie?... e conoscendole, come avvenne che lasciò inàdempito'quest'ultimo e prezioso legato di suo marito?
La Fabiani, sebbene profondamente atterrita, trovò bastante forza nel suo cuore per rispondere:
— Mi -permetta, {signor conte, di chiederle alla mia volta, com'è possibile ch'ella mi faccia sul .serio queste tre domande? Se mancassero più forti ragioni, e, fra le altre, il concorde giudizio, de'medici, io credo che le memorie di mio nipote fornirebbero la prova più incontestabile deli'.alterazìone del suo intelletto. Mi' dispiace quindi di non poterle dare nessuno schiarimento, specialmente su fatti che non cdnósco. Quanto al' signor barone (e accennò malignamente a Edgardo)
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (174/525)
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Ordinando Guglielmi Veda Ero Castelsanto Paolo Fabiani Edgardo Varese
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