I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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— Poca memoria — non si ricorda che ha sessantanni.
Questo scherzo, detto a voce alta, fu interrotto da un zittire quasi generale della platea.
— Hanno ragione di farci star.zitti, disse Castelsanto: eccoci al famoso duetto. Molti si sono sforzati di tradurre in parole le selvagge passioni che si agitano in questa scena maravigliosa ; inutilmente L.. bisognava sentirle o indovinarle — Verdi le ha indovinate. Ascoltiamo.
Si fe' di nuovo silenzio — uno di quei silenzi ^profondi, solenni, davanti a cui impallidisce l'esordiente, combattuto tra la speranza d'un limpido la di petto e il timore di una stridula stecca falsa. < Il duetto toccava al termine.
Due o tre volte il bruno occhio della Valmarana erasi incontrato con lo sguardo inebriato di Edgardo Franchi; e allo stupendo passo:
Follia, follia òhe sperdono I primi rai del dì.
\il suo volto si compose a tale espressione di glaciale sarcasmo, che il barone dovette volgere il capo e far le viste di guardare altrove per dissimulare il suo turbamento.,
Ma dove l'espressione di odio e d'ironia fredda, schernilrice, inesorabile, raggiunse il colmo fu al punto eminentemente drammatico, in cui Lady Macbeth, coll'ajpcento ferocemente risoluto dell'assassino che vuol sottrarsi alle conseguenze del suo delitto, si slancia sul perplesso marito, gridando! * ,
Dammi il ferro!
Fu allora che l'entusiasmo toccò al delirio: gli era uno sventolar di fazzoletti, un agitar di cappelli, un picchiar di palme, un 'battere dibastoni sull'impalcato, un prorompere simultaneo di migliaia di,voci,
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confuse in un grido sole.
Ciò nullameno-vi ebbe taluno che provò un sentimento opposto alla frenesia fattasi generale.
Prendendo, in apparenza, parte a quell'imponente manifestazione popolare, l'occhio indagatore di Pierangelo Castelsanto, seguiva nella sua non facile 'ritirata un vecchio signore, il quale, levatosi da una delle sedie chiuse della platea, pregando, urtando, spingendosi innanzi
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di fianco, faceva sforzi disperati per aprirsi un adito tra la folla che lo soffocava.
tGiunto sull'atrio, quest'uomo si fermò, e girando attorno uno sguardo spaventato, borbottò fra sè:
— Bisogna salvare Edgardo!... bisogna salvare Edgardo!
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (186/525)
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