I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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camente alle tendenze di una classe, o alla anormalità d'una condizione. Però, se qualche pessimista si vale delle eccezioni per formulare una regola generale, ciò vuol dire che le eccezioni esistono. Nont
mi domandate quindi quello che penso della Valmarana. Vi ripèto che la credo onesta... ma se accettaste un consiglio da me, vi direi :J Se amate veramente questa donna, deponete il pensiero d'esserne corrisposto... per ora. Lessi, non mi sovvengo più dove, che il genio è il trasmodare esclusivo di una sensazione — una fiamma che dal cuore1 sale al cervello, e vi suscita quell'effervescenza che chiamasi ispirazione. Io non so quanta parte abbia avuto la Fornarina nei capo-lavori di i Raffaello; penso però che dall'anima del pittore teneramente appassionata scaturirono e si rielessero sulla tela volti di madonne e di angioli sorridenti; e pensando al Sanzio, mi ricorre alla mente Ribera... il cupo Ribera che odiava quanto l'altro amava; e veggo che e' è un abisso nel sentire de' due pittori, più che nella maniera delle due scuole, allorché contrappongo mentalmente Y ineffabile espressione di dolcezza della Madonna della Seggiola dell'Urbinate, col tetro e sinistro profilo de'mendicanti dello Spagnoletto. M }
— Gli è un caso... o tutt' al più una bizzarria di artista, disse Ed-
mgardo col tuono dispettoso di chi è costretto a credere, malgrado suo, una verità che dispiace.
• — V'ingannate, barone; gli è invece una manifestazione morale, di cui si fece un incontestabile principio d'arte. Uditene ora l'applicazione. Fu a Firenze, alla Pergola, che conobbi per la prima volta la Valmarana. Gli affìssi di quel teatro annunziavano i Puritani — mi vi recai...
— Ebbene?
— Ebbene, questa donna... questa stessa donna che mi fa fremere' nel Macbeth, la era appena una mediocre Elvira ne' Puritani. Bellini e Verdi!... Ho pensato allora, come penso adesso a frate Angelico e" a Ribera, a Raffaello e allo Spagnoletto. • j4 *
— E ne conchiudete? • MM i,T r
— Nulla. La conclusione sarebbe sconfortante per voi che l'amate.
— Vi assicuro, signor conte, che ho il coraggio di udirla. r ~
- — E il fermo proposito, aggiùnse sorridendo tristamente il siciliano,'' di non credervi oggi per dimenticarla domani. • (
— La conclusione? insistè ansioso Edgardo. • 1 r ->5
— È questa. Il vostro amore per la Valmarana non è un capriccio; voi l'amate come si può e si sa amaré per la prima volta, e a venti anni. Ne siete corrisposto? v'yr> !f * •
• Dicendo questo fissò il barone; ma accortosi che questi sbassava gnocchi confuso: . ! <- '. i . ì , li M>
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (189/525)
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