I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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CAPITOLO XVII\
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I halli del popolo*
— Ho un bel pensarci io! chi comincia male, finisce peggio. Una volta messo il piede sullo sdrucciolo, si va giù sino in fondo, e non si trova un cristiano battezzato, che vi dia la mano e vi dica: Vieni su; voglio aiutarti perchè mi hai l'aria di voler ridivenir galantuomo. Baie ! ci trattano come cani arrabbiati... e quando siam nella gora, e l'acqua ci sale al collo e ci fischia dentro le1 orecchie, una randellata sul capo... e requiescatl Perchè mo non li appiccano addirittura i ladri?... già, un giorno o l'altro, colla miseria che ci tenta e l'avvilimento che c' inasprisce a una conclusione bisogna venire... E poi stampano con tanto di lettere recidivo... Buffoni 1 — Hai tu coraggio? diceva il hiondo, e intanto scriveva il mio nome sul suo taccuino, e mi prometteva... lavoro? no — una patente di due e cinquanta... Che Dio gli renda centuplicato il bene che voleva farmi 1 anche dieci anni sono mi domandarono se avevo coraggio, e mezz'ora dopo mi conducevano ammanettato per ladro a Santa Margherita.
« Giuda!... mi hanno chiamato Giuda! e ho dovuto ingozzare l'insulto... ma il peggio è che, tra me e me, sono costretto a confessare che non hanno torto. '
« Mangiamicche dice benissimo: un partito bisogna prenderlo— e non si può accendere un lumicino al diavolo e uno a sant'Antonio—
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (192/525)
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Vieni Dio Santa Margherita Giuda Antonio
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