I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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GiudaL. sono un Giuda!... e non potergli soffocar nella strozza l'insulto a quel demonio di Gancio!... Dio mi assista 1 vi,fu un momento in cui il cuore mi batteva, forte, e vedevo rosso come la sera che detti quella fattissima coltellata all'arrotino di santa Marta!...
Mentre pensava questo il Legnaiuolo, procedeva a caso, senza darsi pensiero delle pozzanghere dove cacciava i piedi, o delle persone ,che poteva urtare in quelja sua corsa notturna attraverso uno de' più « po-,
Upolosi quartieri della città.
Ma sboccato in Piazza d'Armi sostò un momento,,e guardò al Ca-stello nel punto in cui un vivo raggio lunare, .scappando dal nero e profondo squarcio di un nuvolone, ne investiva di sghembo gli spaldi,
e riflettevasi sulle baionette di una scolta austriaca che perlustrava i
* k •4 * ibastioni.
Suonavano le undici. ] » r
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La vasta spianata, rischiarata dubbiamente dal barlume rossiccio dei rari fanali a olio, era, a quell'ora, silenziosa e deserta: nè altro si udiva che l'eco lontano di,qualche canzone popolare, a cui faceva doloroso contrapposto lo stridulo all'erta! che si rimandavano i'una all'altra le ^sentinelle.a * > )
Quante volte anche noi, alla stess'ora, ci siamo fermati davanti a quella fortezza, posta come un giogo di ferro sui collo de'milanesi, e dominante la città colle bocche minacciose de'suoi cannoni, pronti a fulminarci al primo grido di redenzione che, solcando lo spazio, destasse l'allarme in quel nero covo del dispotismo stranierol...
Quante volte nauseati dalle vigliacche transazioni contemporanee, sottraendoci con disgusto alle sconsolate feste ufficiali, mercè cui sii tentava forse di rendere popolare una signoria impostaci colla mitraglia e colle baionette, ci siamo riconfortati della colpevole apatia del presente, ripensando a que' generosi, i quali, dopo l'ultima restaura-* zione caddero, rotte le tempia e squarciato il petto dalle palle austriache, insanguinando i tetri cortili di quel castello; e alle nostre donne* brutalmente sottoposte alle verghe; e a que'molti che lo sconforto e Io stento spense nelle segrete dello Spielberg mantovano; e agli altri,, molti anch'essi, che avrebbe ancora contaminati la sozza mano dello* sbirro, strappandoli dalle braccia delle loro famiglie addolorate, vittima d'un sospetto 0 di una denunzia, colpevoli di nuli'altro che d'essere italiani, d'averlo pensato, d'averlo.creduto, di non averlo dissimu— lato !...• • '
E così trascorsero dieci anni!
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— E pensare, diceva tra sè il Legnaiuolo guardando, al Castello,' e pensare che vi fu un tempo, in cui, tutte le volte che attraversavo la
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (193/525)
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