I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Lo conoscete? ' ,
      « — No! ma si è battuto come un leone. • •
      « — Povero galantuomo! • >'• ' (
      « — 0 mio Dio, sfclamava fra sè il Legnaiuolo, levando al cielo l'occhio inebriato dalla voluttà ineffabile di. quel pensiero, fa che que'tempi ritornino; fa che morendo pel mio' paese, per quegli stessi che orà mi temono o mi disprezzano, l'ultima parola che giungerà al mioorecchio sia questa: - - '
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      « — Povero galantuomo!
      — Cosa fai qua,, buona lana? ' •
      Quèsfapostrofe, fatta cori voce'agrae sgarbata, fu accompagnatadalla pressione di una mano che cadde di', peso sulla spalla-sinistri del Legnaiuolo. » * . % > J »
      Francesco si voltò vivamente, e tròvossi di faccia al caporale di una pattuglia. .
      — Cosa fai?'.cosa pensi? perchè guardi ài castello? insisteva a chiedere il poliziotto. ^ r' *
      Il forzato sguardò di sotto in su il caporale, e con quell'aria di* bonomia maliziosa, con cui\il popolo milanese sapeva sbertare i suoi imperiali e reali padroni buona memoria: ' • i
      — Cosa fo? rispose .— .guardo alla luna. . .
      — Ah, guardi alla luna! > "
      — E penso. . . • '' '
      — Ah pensiI ripeteva con voce grossa e cera brusca, arricciando i suoi folti mustacchi a coda di rondine", il comandante della pattuglia.
      — Sicuro !... penso che se la luna fosse uno scudo da cinque franchi... A quest'ora l'avresti*in saccoccia, neh? ... > -Chi lo sa, caporale? • * ' f . . .
      Il poliziotto ripetè la picchiata di prammatica sulla spalla, come per conciliarsi l'attenzione del suo interlocutore. ' *
      Bada a me, furfante! non è la prima volta che ti colgo a giron-zar per la piazza, col naso all'aria come un cane da caccia che fiuti la selvaggina: so chi sei e cosa fai; e se una volta o l'altra mi capiti sotto le unghie... in Castello, dove tu guardi, non vi sarà' forca abbastanza alta per appiccarti. i \ J. ? ;rFrancesco volle rispondere.1 ' » >
      — Acqua in bocca... e cammina! gridò il terribile caporale.*» f JE spinto innanzi il calcio del suo fucile, diede al cornandola significazione di una minaccia. . 1 {»
      Il Legnaiuolo, sapend o per prova come gli sbirri del cavalièresco intendessero la ragione, tirò di lungo sensa fiatare, e prese per via Cusana*


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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