I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      cortiletto, prese a sinistra, smosse col braccio una portiera d'un bianco equivoco, listata di rosso, e trovossi in mezzo a una bordaglia fitta, sudicia, scamiciata, che scambiettava una contraddanza/ 1 j Giammai più strani gruppi eransi svolti e composti sotto il fumosoriverbero di una lucerna, segnando la cadenza col tacco ferrato al suono
      «
      d'una musica più straziante. • • o «
      Gli era un saturnale carnevalesco nella sua più ributtante espressione. Spalle tozze e quadrate, carni nude e rossiccie, braccia irsute e muscolose, su cui spiccavano le screziature simboliche del tatouage, guancepavonazze, labbri sporgenti, fatti tremoli dalla sovreccitazione de'sensi,.
            ricadenti a ciocche sulle fronti ignobili, o irti e ; rabbaruffati come la
      ?
      criniera di un cavallo ucrano; tutto ciò mescevasi, urtavasi, saltava, gesticolava, strideva, con tale un frastuono di voci alte e fioche/con tale un intrecciarsi, un confondersi di fogge, di colori, di cenci, e di espressioni diverse, che a seguire per un istante coll'occhio que'gruppi informi e vorticosi, ne provavi un senso penoso di soffocazione e>di abbarba-gliamento. ì jQuando entrò il Legnaiuolo la contraddanza era in sul finire. Il violino, direttore di quell'orchestra infernale, trasse dal suo cantino il più lacerante guaito che siasi mai sprigionato da un .budello teso, e la musica tacque. I ballerini si fermarono, e asciugandosi col rovescio della mano la fronte madida di sudore, chiesero alle loro dame se volevano rinfrescarsi.
      Poi segui una ressa, un urtarsi, un cacciarsi avanti a furia di pugni e di punzoni per aprirsi un varco alle panche, che correvano lungo la parete sinistra dello stanzone. E chi non poteva giugnervi per l'angusto adito che si apriva tra i tayolini, saltava colle scarpe infangate sul desco, e di là si lasciava ruzzolar di peso tra le gambe del primo occupante, uomo o donna, poco importava; nessuno badava al sesso e alle 4 convenienze.
      Furono portati i rinfreschi — acquavite, rosolio, vino al garofano, punch; e ad ogni libazione tu vedevi labbri contorcersi o spenzolare, occhi scintillare o appannarsi,, secondo i diversi gradi segnati dall' ubriachezza — dalla concitazione nervosa al letargo. 4 VFra quella ribaldaglia notavansi alcune facce d'un' espressione così singolare e caratteristica, che/vedute appena una ?volta, era difficile dimenticarle
      Benchò alterati dal vino e dalle brutte passioni a' cui davasi pieno sfogo, un attento osservatore avrebbe potuto distinguere tra quella folla parecchi visi d'individui,a lui noti... troppo noti! che vedeva di fre-


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Giammai Legnaiuolo