I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      pennello; ricorderanno essi quegli incantevoli paesaggi, segnati a uno degli angoli inferiori della cornice con un B e con un A, che erano le due iniziali di Beatrice Arcangeli, forse più generalmente conosciuta sotto il lusinghiero e poetico appellativo della bella palermitana. '
      Diciamo senza tanti preamboli che Beatrice Arcangeli era la madre di Luciano!
      Quando ella giunse a Milano aveva diciott'anni, edera bella... bella come l'ideale di.una giovinetta del mezzogiorno nel pieno e precoce sviluppo delle sue forme. rSuo padre, Agostino Arcangeli, unico rampollo maschile di una vecchia e generosa schiatta di artisti, artista anch' esso,, e non ultimo tra quelli che illustrarono la Sicilia colle opere del pennello, sospetto di carbonarismo e come tale già notato sulle sanguinose pagine delle proscrizioni napoletane, vecchio, povero, quasi cieco, prevenne le imminenti persecuzioni della sbirraglia borbonica, emigrando dal suo paese senz' altra risorsa per l'avvenire che l'ingegno promettente e l'affezione illimitata di questa sua figliuola.
      Rovistando nelle vaghe e confuse memorie della prima infanzia, Luciano rammentava l'angoloso e severo profilo del vecchio nonno, un uomo alto, secco, curvo ch'egli vedeva sempre, seduto allo stesso posto, sur»«una «vecchia scranna a bracciuoli presso al finestronedi una camera, ingombra di. quadri, cavalietti e modelli, colla Spaziosa e intelligente fronte coronala di capelli bianchi, coll'occhio fisso, vitreo, senza,vita,» col capo eretto; immobile,' esprimente la sublime abnegazione dell'uomo che non spera più, ma che si rassegna.
      poco lontana dal ; vecchio nonno, rimpetto a un cavalletto, su cui stava ..una tela; appena sbozzata, egli vedeva — e il cuore gli si aggrappava nel rammentarlo, .-^vuna donna ancora giovane e bella, ben^ chè magra;;'pallida,'^sofferente, i di cui pomelli rossicci, la voce fioca, e le mani che,ardevano .allorché sfioravano carezzevoli -i j i > ' U i m i i •• fi < -i •¦; -
      Questa donna era sua madre.
      Affranta dal male, di'cui ella non.ignorava il lento ima incessante procedere; dominata da un idolore potente, esclusivo,!il quale assorbendo ,?in un ipensiero unico tutte le splendide facoltà della mente sua creatrice, j le ( rendeva incresciosi, nauseanti quasi/i suoi prediletti lavori d'arte;' quante .volte il pennello^le dovette' sfuggir di mano, se pure non scagliava lunge da se la tavolozza colla generosa indignazione


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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