I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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di chi sa che Parte non può nè deve prostituirsi vilmente al guadagno, col sostituire la febbrile impazienza del bisogno fisico alla soddisfazione d'un bisogno puramente morale, qual è quello del cuore che ispira e dell'imaginazione che crea!
31a quante volle affissando i lineamenti scarni, incavati di quei povero vecchio, e la testa ricciuta, e lo sguardo affettuosamente sorridente di quel bambino — fragili esistenze legate strettamente alla sua — questa povera martire, levati al ciclo gli occhi pieni di lacrime, dovette chiedere a Dio — a Lui, al quale si volgono fiduciosi tutti gli sconsolati — se non l'obblio de'suoi mali, almeno la forza di non soccombere sotto la tortura del rammentarli !
E allora, vivamente scossa dal pensiero d'essere l'unico sostegno di un bambino e d'un vecchio, questa madre... questa figlia ripigliava il pennello, raccoglieva da terra la tavolozza, e procedeva nell'ingrato lavoro con quella santa annegazionc che ha una sorgente inesauribile nell'anima della donna.
Qual era dunque la sciagura che, librandosi repentinamente sul capo della Beatrice Arcangeli, a uno scuoter d'ali ne aveva spento f entusiasmo, paralizzato il talento, intristita la giovinezza?
Questa domanda Luciano l'avrebbe fatta a sua madre, se sua madre* non fosse morta di sfinimento e di angoscia allorché egli toccava appena i dieci anni, cioè in quell'età, nella quale fortunatamente non si ha una percezione distinta della disgrazia che ne colpisce, "sebbene essa sia irreparabile come la perdita della propria madre, angelo tutelare della nostra infanzia.
Il povero nonno, cieco ed infermo, non potè ? sopravvivere che di pochi mesi alla morte della figliuola.
Luciano, orfano, sarebbe rimasto senz'appoggio nel mondo, se un amico della famiglia, uno di quegli uomini più rari della rara avis c!i Giovenale, serrandosi al cuore la mano della madre che lo spasimo della morte avea di già irrigidita, non avesse promesso di tener luogo di padre al povero diseredato.
La moribonda trasali vivamente.
Alla promessa generosa, trasse a sè la mano dell'amico, l'accosto alle labbra, e pensando che suo figlio non era più solo nel mondo, trovò h forza di sorridere nell'agonia.
L'uomo che al ietto di morte della Beatrice Arcangeli aveva fatto promessa di tener vece di padre a Luciano/e che religiosamente la manteneva, era quel vechio notaio, di cui abbiamo tracciato fuggevolmente il profilo nella seconda parte dell'intermezzo.
MisL Voi. II. 13
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (203/525)
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