I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Accortici quindi, sebbene un po' tardi, che le digressioni, per quanto spiritose e a proposito, sono sempre un inciampo all'incalzante succedersi degli avvenimenti, col sopprimerle affatto nella terza parte, abbiamo fatto ammenda onorevole del nostro errore. ^La digressione è il difetto capitale de'vecchi: il presente gli è ben meschina cosa per essi, perchè, associandovi il passato possano o vogliano resistere alla tentazione d'istituire una comparazione quanto svantaggiosa pel primo, altrettanto lusinghiera per il secondo.
      La vita de'vecchi non è altro che ricordare.
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      Crediamo però che non occorra stampare la nostra fede di nascita per provare che i troppo vecchi e i troppo giovani, sebbene intenti a uno scopo diverso, riescono del pari noiosi per la smania irresistibile del digredire.
      Il vecchio raffronta il presente al passato, e lo biasima; — il giovine dal presente balza a piè pari nelle eventualità nebulose dell'av-. venire, e ne trae una deduzione più confortante.
      Perchè vi ha un ravvicinamento.... avvi una solidarietà di fatti , come ve n'ha una di famiglie, di generazioni, di popoli. , ,
      Vedete dunque che se ci manca qualche cosa, questo qualche còsa porrebbe essere l'ingegno, ma non l'esperienza sicuramente.
      Qui però occorre il caso di non poterne, con nostro gran rammarico, profittarne.
      Ed eccone, in poche parole, il motivo.
      Il nostro racconto, al quale attergammo l'epiteto pretenzioso di contemporaneo, bene o male, più o meno intimamente, si lega a un'epoca — e quest'epoca è l'attuale, co'suoi vizi, colle sue virtù, co'suoi disinganni, colle sue aspirazioni. ,
      Dire per ciò che Luciano, trovatosi a trent'anni in tutta la pienezza del suo talento, raggiungesse il supremo fine dell'arte in sullo scorcio dell'anno di grazia I808 e sul principiare del 1859, sarebbe un men-tire con tale e tanta impudenza come non è permesso... nemmeno adun romanziere.
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      Ci spieghiamo.
      L'arte vera — quella che propriamente chiamano la grand'arte — la quale con uno sforzo prodigioso di sintesi riproducendo i momenti più solenni della nostra storia, traduce e compendia un'epoca intera racchiu- »
      dendola negli angusti limiti di una tela — codesta arte, se non era perduta affatto, era per lo meno resa impossibile a' pittori contemporanei.
      Il governo austriaco non amava la storia e la proscriveva da'suoi concorsi; — parlo di quella che avrebbe rammentato a noi, schiavi, Ciò che poterono,' liberi, gl'Italiani.


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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Luciano Italiani