I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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* flk a ¦ é. * ¦___ iII governo austriaco operava benissimo — rendiamogli questa giustizia postuma; — i vermi non ne roderanno meno il cadavere, nò la
terra-gli sarà più leggèra entro la fòssa, in cui lo cacciava l'insurre1-'
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zionc nazionale deiIl governo austriaco, imponendo alla libera manifestazione del nostro pensiero'il triplice giogo della spada, del codice e del pastorale; innalzando tra noi e la terra promessa, verso cui eran volti gli òcchi
disiosi di un'intera generazione, i tètri muraglioni della muda manto-
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vana; comprimendo co'consigli di guerra, con lé lèggi statarie, con le perquisizioni, colle deportazioni; colle manette, col bastone, col laccio, col piombo le ardenti aspirazioni verso T avvenire,'del quale la storia èra simbolo e scala, maturava ne'nostri cuori tant'odio, dava tanta saldezza ai nostri propositi, tale immobilità marmorea e rassegnata espressione alla nostra focosa natura italiana, che, giunto' il giorno in cui eYa delitto" di lesa patria il dissimulare, il giorno in cui gittammo lungi
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la maschera perchè ci vedesse nel nostro vero sembiante, il governo austriaco dovètte raccapricciar di paura — di quella paura che esso smentiva cosi male colle sanguinose battaglie vinte... su'bollettini.
Guai agli'Italiani'se il gabinetto di Vienna avesse saputo scaltramente adoperare4le'corruttrici sottigliezze dell'arte di tiranneggiare!...
Chi di noi non avrebbe preferito le mille volte Te insensate brutalità de' suoi marescialli? '
Comprimendoci, martoriandoci, decimandoci, esso affrettava, senza neppur presentirlo, i destini della patria nostra. u Ritorniamo à Luciano.- 9 •^E^H'lròvò l'arte'avvilita, cortigiana,'pigmea.
Gli artisti, la maggior parte, e forse là migliore — i giovani — torturati dalle privazioni, e sconfortati dal disinganno, erano costretti a lavorare pel rigattiere, é a logorare le forze vergini della mente con soggettini da salotto, eseguiti sulla falsariga della speculazione. Alcuni — vergognosa eccezione' — striscianti come rettili nelle anticamere de'nostri imperiali e reali, padroni, facevano decretar prernii e concorsi a disoneste apoteosi, acciocché si- eternassero sulla tela e sul marmo i lutti della nostra patria, b pochi che sentivano ciò eh e potevano, nauseati dal servilismo delle mediocrità, costituenti maggioranza dispo-• lieti nelle ' accademie, ritraevansi disdegnosi nel libero isolamento de'
lóro studii, c'affissandolo Spartaco di Vela, simbolo di redenzione fu-
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tura, aspettavano. Gli altri, e molti, insofferenti di giogo, ma tormentati allo stesso tempo dall'inazione, vedutisi preclusi i larghi sentieri della grand7 arte, studiarono nuo-vi mezzi alla libera manifestazione dell'idea nazionale. r
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (208/525)
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