I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      Il Legnaiuolo era solo: colla fronte china sulle due palme e il bicchiere colmo davanti a sè, al quale non aveva nemmanco appressate le
      ¦
      labbra, guardava attentamente Luciano. ' -
      Gancio invece, seduto rimpetto a Mangiamiche e di fianco a Faina, puntava a zecchinetta, e cioncava.
      E tra una posta messa o raccolta, e un bicchiere vuotato, saettava coir occhio il pittore... e ricominciava.
      Ma vi fu un punto, in cui Gancio e il Legnaiuolo sobbalzarono sullo scanno, e i loro occhi scintillarono dello stesso fuoco, e dalle loro labbra usci un'identica esclamazione.
      — È troppo! disse il forzato, e alzatosi, andò verso Luciano.
      — È troppo! disse il Lampionaio, e levatosi anch'esso, fe' per avviarsi verso il crocchio degli straccioni. * 4
      — Che diamine ti frulla stasera, gli gridò dietro Mangiamicche, non vuoi giuocare? ' 11
      — Se vuo'giocare! rispose Gancio; sino a domattina se importa-Lasciami dire due parole al cieco, e poi punto tre bavare su quei tuo maledetto assodi cuori... E se non stano la volpe, aggiunse all'orecchio di Mangiamicche, dimmi che l'acqua del mio battesimo era brodo di maccheroni.
      In questa il Legnaiuolo era andato a sedersi presso Luciano, e coperta con la sua larga e callosa mano la pagina su cni 1' artista disegnava :
      — Pel vostro bene... per la vita forse, se voi l'amate, gli disse con accento tra risentito e compassionevole, smettete di fare... quello che fate — è una vera infamia!
      Se Luciano fosse vivamente sorpreso da questa brusca interruzione, lasciamo pensarlo.
      Nullameno, come sempre avviene a chi per sè stesso incapace di commetter il male, non sospetta in altri le malvage intenzioni che gli si appongono, il giovane artista non comprese la significazione minacciosa ch'era nell' avvertimento del Legnaiuolo.
      Per ciò, levato il disegno di sotto alla palma tesa di Francesco Boldi, glielo pose sott'occhio, e dissegli sorridendo:
      — lo non so come c'entri il mio bene... o la mia vita, a fare un bozzetto come questo. Cos'è che chiamate una vera infamia?... il disegno?... Questi ritratti non li trovate forse rassomiglianti? 4 *
      — Troppo rassomiglianti! rispose appoggiando sulla frase il forzato.
      — Grazie tante ! disse ridendo sempre il pittore. Voi mi fate uni*
      complimento con lo stesso tuono di voce, che un altro metterebbe a dire: « sono uno scarabocchio ». -


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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