I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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{l'ora, dopo averne sventrati alcuni, acconciati male parecchi, e ribut-l a tilt bruscamente tutti, resta solo nel mezzo, padrone del campo, e si guarda, attorno con quel suo occhio torvo e sanguigno,, quasi invitai doli ad un nuovo assalto? j ? ,
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Il paragone ò vecchio, .ma calza preciso alla situazione.
Fate conto ,che gli abbaiarti cani da pagliaio siano i dieci straccioni, e che il toro furibondo sia il capitano de'Lampionai.
— Grazie! disse Francesco, stringendo con riconoscenza la mano ehe Mangiamicche porgevagli per rialzarsi,
t- Male per,bene 1 rispose bruscamente il capitano. Tu vedi che si ha bisogno l'uno dell'altro a questo mondo.... E studiala bene la lezione, di questa sera! fDetto questo gli voltò le spalle, e abbrancando Faina pel collo, e scuotendolo:; , , • , , i . . ^ nQ «
— A noi!... e che la vada!... e che si sappia che io. Gancio e l'onorevole successore di Valentino la Bertuccia, il pagliaccio milionario, hanno puntato a zecchinetta tutta notte.... Ohè Gancio I... dove sei Gancio?... Gancio non c'è. Mi sapete dire dove si è rimbucato?
Se i lettori vogliono saperlo anch'essi come Mangiamicche, non hanno che a tener dietro a Francesco Boldi, il quale, appena si fu accorto che Gancio non c' era, saltò sul!' uscio, e scomparve.
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (222/525)
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