I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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quale non aspettava che l'opportunità del tempo e del luogo per manifestarsi.
I concerti erano fatti, le misure già prese. Ormai la vita dell'Arcangeli si atteneva ad un fìlo debolissimo. Si aspettava la parola d'ordine del capitano. Una volta che Mangiamicche avesse detto: « fate! » questo filo spezzavasi. Cinquanta uomini risoluti lo spiavano, l'appostavano. Chi poteva assicurargli che neh'uscir da una casa, al voltar d'un nanto, attraversando un viottolo, o imboccando il buio andito d'un por-tone, il coltello d'uno di questi cinquanta non lo raggiungesse?
Ma erano soltanto cinquanta?...
Perchè il lettore sappia quanto fossero estese e complicate le fila di questa tenebrosa associazione, riferiremo il seguente aneddoto, valendoci, il più che sarà possibile, delle parole stesse della perdona che ce lo ha narrato.
»
È un mio amico che parla.
« Mi trovavo nella sala del bigliardo al Caffè dell'Accademia. La sala, per la gran neve che veniva giù a falde larghe una buona spanna, ijuella sera era affollatissima. Io assistevo al gioco come spettatore, e con me Ài»»* M««»t — tutte persone oneste e conosciutissime : gli altri, che non conoscevo, dovevano essere onesti anch'essi, a giudicarne dalla compitezza de'modi, dall'aria de'volti e dall'abbigliamento. La società avrà torto di dimostrare alla casacca di tela bigia una diffidenza esclusiva: è però incontestato ed incontestabile, a meno di non voler passare per * pessimisti o calunniatori, che chi veste un soprabito di panno fino e calza guanti color viola non è, o almeno non dovrebbe essere un tagliaborse. : t- > >
Saprai adesso perchè fo questa '.riflessione.
« Stanco diiguardar:la partita, andai a sdraiarmi sur uno de'divani laterali. A.... mi vide e mi raggiunse; e dietro a lui cinque o sei d? altri, tutti buontemponi, spensierati come me che piglio la vita come la mi viene, e chiaccheroni come te, che ti ostini a volerci provare che un romanzo eterno in due volumi si può scriver sul serio colla pia intenzione, di far del bene, e la pretensione ridicola di non an-
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« In poco d'ora si fe'crocchio. Ciarlammo a sproposito di tutto e -
di tutti — dell' ultima opera di Verdi, del nuovo ballo di Rota, degli occhi andalusi della Salvioni, de' cavalli di Valerio, della Conlessa di
» • ' . wCelioni... e del lucido de'miei stivali. ,
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« Questo scompigliato cicalio durò una mezz' ora: era più che non ne potessero sopportare'le spalle ad hoc d'un procuratore. E poi dicono che la vita, a saperla vivere, e piena di emozioni.... fi de la vie!
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (224/525)
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Arcangeli Mangiamicche Caffè Accademia Verdi Rota Salvioni Valerio Conlessa
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