I misteri di Milano di Alessandro Sauli

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      11 miglior partito, per. non annoiarmi,'era» eli andare a casa e cacciarmi sotto le coperte. Mi alzai. * * >c - *
      « — Te ne vai.?... fa almeno una partita,, mi disse M:.., offrendomi una stecca.
      « — Grazie di cuore, è" tardi... sono già le undici, risposi io guardando Y oriuolo.
      « — Il signore s'inganna, sono appena le dieci, brontola cupamente una voce da basso profondo dietro le miespalJe. * * . « Puoi immaginarli con che rapidità mi voltai. « — Le dieci?! 5 • H • r
      « — Le dieci.
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      « — Ma il mio oriuolo va bene. l *
      « — E il mio va benissimo. « — Osservate.
      « — Osservate. ^ 1 J j
      « E ci sporgemmo.con un movimenUnsimultaneo*Ldue oriuoli. La freccia del suo segnava precisamente le * dieci; quella del mio aveva oltrepassato te'undici di due secondi.
      « Fu un momento di sorpresa indescrivibile per tutti e. due. « L'individuo, che stava in piedi rimpetto a me, gli era un bello € robusto uomo sulla trentina; uno di que'maschi e vigorosi-profili meridionali, con folte sopracciglie. arcuate, .naso; aquilino, capelli e barba neri e lucenti come l'ebano; uno di que'fieri ed energici tipi
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      che stanno così male, cosi a disagio schiacciati fra le costure d'una meschina giubba a coda di rondine contemporanea, e il di cui torace omerico si disegnerebbe deliziosamente sotto la foggia pittorescad'un farsetto abruzzese; insomma uno di quegli uomini, dal quale un
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      pittore come Salvator Rosa, potrebbe ritrarre un brigante e porlo tra il cupo fogliame di quercie secolari nella penombra d'una foresta, ma giammai farne un immiequiu da sarto, o' un damerino, per ornarne le vetrine di Prandoni, o il gabinetto d'una signora.
      « Vestiva un soprabito soppannato di vajo; aveva attorcigliata malamente al collo una.cravatta, sormontata da due solini ehe non erano di bucato, due bottoncini di brillanti appuntati al. petto della camicia, e grossi ciondoli di cornilo, d'oro- e di avorio appesi alla, catenella dell'orologio. * i » j < t. b. i ' »
      « Non posso, anche adesso, rammentarmi senza', ridere i suoi irreprensibili guanti color di» viola,»che stonavano cosi.orribilmente . col-V insieme dell' abbigliamento, ricco si, ma- di pessimo gusto- tJ
      « Lo chiamavano Polidori; lo dicevano.cantante e romano, e questo appariva dalla voce, dall'abito,» dalla pronuncia; assisteva tutte le..se


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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito
1859 pagine 492

   

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