I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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rorinolo aveva per me un prezzo di affezione; valeva più di tutti i proverbiali milioni di Rothschild presi insieme; era una memoria; vi si legava un pensiero; esprimeva un affetto; — le memorie., i pensieri e gli affetti non si comperano a nessun prezzo.
« Alle sei ero alzato; alle sette mi trovavo dall'avvocato; alle otto, attenendoci alio indicazioni stampate sull'indirizzo, nella nostra qualità di padrini, bussavamo ad un piccolo uscio d'un quarto piano d'una piccola casa in via della Maddalena.,*
« L'uscio si apri.
« — Eccolo! dissi, ora a.me!...
e Sospinsi l'altro battente ed entrai; ma invece del ladro trovai una vecchia. ; i < . t; .
« — Avvertite il signor Polidori, le dissi (la qualifica di signore, posta innanzi*a quel nome, mrallegava i denti nel pronunciarla); avvertite il signor Polidori che noi due (e dissi i nostri nomi e cognomi) desideriamo un abboccamento. 1
« — 11 signor Polidori 1 fe'Ja vecchia sorpresa.
« — Non sta forse qui il signor Cipriano Polidori, oriuolaio?
« — Nè qui, ne in nessuno degli altri piani.1.. ; * * -
« — Davvero? dissi fissando la vecchia. . ,
« — E perchè non lo direi, se ci stesse?... Anzi, scendano giù, e. ne domandino alla portinaia.
« La portinaia rispose come la vecchia. Ciò nullameno, sebbene fossi convinto dell'inutilità delle indagini, entrai in due o tre altre . case. Tutti mi guardavano sorpresi. Nessuno conosceva il signor Cipriano. Anche Y avvocato fu colpito dalla» vivacità sdegnosa con cui facevo le mie domande. , >
« — Vi preme dunque mollo questo duello? mi disse tra sorridente e maravigliato.
* — Non è il duello che mi preme, risposi furibondo, è 1' orologio che mi fu rubato; non cerco ihsignor Polidori per costringerlo a battersi, ma per trascinarlo io stesso, se importa, al primo circondario di polizia. } . , , ,
« In poche parole raccontai l'accaduto, l'avvocato rideva; io sacra-montavo come un dannato.
« — Cosa ho a farmene ora di quest'indirizzo?dissi, attortigliandolofra le dita. f ,
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« — Aspettale, gridò l'avvocato, all'errandomi le mani; non lo lacerate: mi è sembrato di veder scritto' qualcosa col.lapis sul suo rovescio.
« Iraagina tu* con che rapidità lo voltassi...": con quale ansietà lo ''leggessi. . , . -, ¦ r
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (229/525)
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