I misteri di Milano di Alessandro Sauli
-(218)-
« Vi era scritto: ; ¦» "
«
f - _ *27 gennaio
* iDeposilo succursale di Porla Ticinese.
NB. Presentarsi dalle dieci a mezzogiorno sig. Ismaele, conlr. Lupa 'K 44. quarto piano pers. sicu.; confidenza cieca.
I ^ « L A
.« Misi uh grido. Non comprendevo un'acca di quel noia bene; ma c'era un indirizzo, una-data, un nome, pòco cristiano è vero, ma un nome; avevo un filo, che all'opposto di quello di Arianna, mi avrebbe condotto nel centro di quel laberinto da borsaiuoli.
« Fate sapere a M... dissi all'avvocato, che il duello non si fa più; che il signor Cipriano Polidori è invisibile; che non è un orologiaio, ma un ladro.'Raccontategli l'avventura: lo troverete all'Accademia, colla cera allungata, in mezzo agli amici che lo confortano a farsi ' uccidere con disinvoltura. Allegri dunque! fate saltare il tappo d'una bottiglia di Sciampagna alla mia salute...
—« E voi, dove andate? mi chiese l'avvocato, vedendo che mi allontanavo quasi di corsa.
« — Io?... Diavolo! dal signor Cipriano. .
« Posso però accertarti che in quel momento non avevo un'idea ben1 precisa di ciò che volevo fare.
« E davvero c'era di che ridere vedendomi correre all'impazzata verso la Lupa, per pigliar d'assalto la casa d'un uomo che non conoscevo senza un disegno prefisso, senza un piano determinato. Fortunatamente alla foga inconsiderata d'una prima idea successero i secondi pensieri che sono i più ragionevoli, e con essi venne la riflessione. Rallentai il passo; rilessi con più attenzione il rovescio dell'indirizzo, e tentai di diciferarlo. In capo a pochi minuti, riescii a rilevarne abbastanza chiaro il costrutto. Era evidente che Polidori, nell'ansiosa preoccupazione — d'altra parte naturalissima — di svignarsela al più presto possibile dopo commesso il furto, aveva posto mano sul primo indirizzo che gli capitò, senza pensare che con esso lasciava una traccia, sulla quale mi sarei messo per inseguirlo. Quelle due linee scritte col lapis erano una specie di lascia-passareuna commendatizia presso un uomo che aveva un nome troppo biblico per non essere un usuraio; esse accennavano chiaramente a un accordo fatto, a una presentazione stabilita del latore, il quale doveva essere un furfante finito, a giudicarne dalla confidenza cieca, di cui l'onorava il signor Cipriano.
« Fatte queste riflessioni, mi accorsi che vi erano novantanove probabilità contro una'di non riescire nel mio progetto. Ciò nonpertanto, volli tentare, senza stabilire preventivamente un piano di condotta,
| |
I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
|
Pagina (230/525)
|
Porla Ticinese Arianna Cipriano Polidori Accademia Sciampagna Cipriano Lupa Polidori Cipriano Ismaele Lupa
|