I misteri di Milano di Alessandro Sauli
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partimenti — popoloso alveare di api industriose — dove gli artisti, gli operai, le artigianelle lavorano ad uscio aperto, cantando; dove tutti quelli che incontri ti conoscono, ti sorridono, ti salutano, perche vie una parentela disonestà come ve ne ha una di sangue; perche nessuno di que' che V incontrano hanno un motivo segreto per iscan-sarti; nò esercitano 'un' industria colpevole per rintanarsi come il si-, gnor Hartmann entro un' inabitabile buca triangolare d'un quinto piano; perche, infine, tutti quelli.che abitano una di quelle case, hanno scritta.sulla fronte una parola che vai bene una lettera patente di nobiltà — galantuomo. i :
« Pensando a ciò, feci le ultime quattro scale colla.leggerezza d'un uccello, che, dopo aver traversato una landa sterile c brulla,-scorge da lunge una frasca verde, su cui potrà ripiegar le 'ali, affaticate dal lungo volo. Trovai abbasso il brougham ¦ che mi aspettava;, detti al vetturino il nuovo indirizzo, e, scorsi appena altri cinque minuti,, im-. boccavo l'uscio dell'oriuolaio, bello e robustoi giovinolto di non più di treni'anni, il quale, appena mi vide, si alzò, e posando sul banco a cui lavorava un grosso oriuolo che aveva finito d'incassare entro una scatola d'argento finemente cesellata, prese la lettera.che gli porgevo, e dopo averne scorsa coli'occhio la soprascritta: , *
« — L'indirizzo ò sbagliato, .mi disse; il signor Maurizio non <> orologiaio, come non lo sono io; egli compera macchine vecchie, e vende orologi nuovi; io ne lavoro le casse... semplicemente.
« E portomi colla modestia dei veri artisti il grosso oriuolo che aveva posato al mio entrare, benché ammirassi il gusto e la precisione con cui era condotto il disegno di quella scatola rabescata, non potei tenermi dal prorompere in una esclamazione di sorpresa. Avevo riconosciuto il mio povero infallibile, che ritornava tutto umiliato nelle mani del suo padrone, con una veste meno splendida, ma più elegante— Signore, chiesi all'artista, mi sapreste dire a chi appartiene quest' orologio ?
« — Mi.fu portato tre ore sono dal signor Maurizio. « — E il signor Maurizio non abita qui ? , , , , • ; •<
« — Più su, al quinto piano, pigliando la scala, che sta. a sinistra, T ultimo uscio sulla ringhiera. t , . )
* Le braccia mi caddero lungo le anche; — un altro quinto piano — un altro ladro... probabilmente. , >
« —.Ed ò molto fortunato il signore, disse con fine accento ironia una» voce di donna dietro le mie spalle; il signor Maurizio .sgombera appunto oggi dal 'suo buio pertugio.del quinto piano; c'.ò troppo chiasso... troppi curiosi! Dicono sia l'ottava volta, in un anno, che cani-
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I misteri di Milano
Storia contemporanea (Volume 2)
di Alessandro Sauli
Libreria Francesco Sanvito 1859
pagine 492 |
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Pagina (239/525)
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Hartmann Maurizio Maurizio Maurizio Maurizio Avevo
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